mercoledì 24 aprile 2013

Il dramma dell'Italia. Le persone perbene vengono tutti i giorni perseguitate con l'unica colpa di fare il proprio dovere nell'interesse dello stato italiano mentre i delinquenti fanno carriera o nei partiti o nei sindacati o nella P.A. grazie alla politica ed al sindacato. Viva l'Italia dei ladri.


SOLDI & PARTITI

Lega, Belsito arrestato per la truffa sui fondi

Associazione a delinquere per l'ex tesoriere del Carroccio. Custodia cautelare per Stefano Bonet.

Francesco Belsito, l'ex tesoriere della Lega Nord è stato arrestato dalla guardia di finanza.
L'accusa della procura di Milano diretta dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai sostituti Paolo Filippini e Roberto Pellicano per l'ex del Carroccio è associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita, al riciclaggio e alla truffa in relazione all'inchiesta sui fondi della Lega Nord.
I finanzieri, che hanno prelevato Belsito nella sua abitazione a Genova alle 6 di mercoledì 24 aprile per portarlo nel carcere di Milano di San Vittore, hanno poi effettuato una perquisizione all'interno della casa.
Secondo le indagini dei pubblici ministeri sono 19 milioni di euro le spese sospette con fondi pubblici ottenuti dalla Lega, quando a guidare la tesoreria c'era Belsito.
BONET IN CUSTODIA CAUTELARE. Oltre all'ex tesoriere, altre tre persone sono finite nel mirino dei magistrati, tra cui Stefano Bonet, il consulente finanziario del Carroccio già nei guai per l'affaire Tanzania, che ha ricevuto l'ordine di custodia cautelare del giudice per l'indagine preliminare.
Romolo Girardelli, il procacciatore di affari che era legato, stando alle indagini, a Bonet, è stato invece arrestato a Milano dopo essere stato ritracciato dalla guardia di finanza. Rimane ricercata un'altra persona, che potrebbe essere all'estero.
NESSUN LEGAME COI SOLDI DEL PARTITO. Il legale di Belsito Alessandro Vaccaro ha però affermato che «l'arresto non è relativo alla questione delle spese del partito, ma riguarda società e movimentazioni di denaro».
«Siamo meravigliati, comunque, che l'arresto arrivi ora, a un anno dall'interrogatorio», ha aggiunto l'avvocato, confermando il provvedimento di custodia cautelare in carcere per l'ex tesoriere del Carroccio.
Per il difensore di Belsito, il provvedimento è tuttavia «connesso al suo ruolo passato di tesoriere».
LE ACCUSE DI MARONI A PONTIDA. L'ultima volta che era emerso il nome di Belsito, la cui inchiesta sembrava prossima alla chiusura fino alla svolta, era stato il 7 aprile, quando sul pratone di Pontida il segretario del partito e presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni aveva portato al comizio alcune buste contenti «i diamanti dell'ex tesoriere».
SALVINI: «BELSITO È PASSATO CHE NON TORNERÀ». Il leghista Matteo Salvini ha commentato così la vicenda su Facebook: «Per fortuna è soltanto una pagina, una brutta pagina, di un passato che non ritornerà». La Lega «ha cambiato, ha ripulito, è ripartita e sta lavorando bene». Poi, ha concluso: «Chi ha sbagliato ha pagato o pagherà, la Lega lavora per il futuro. Anzi, alla faccia dei gufi, la Lega è il futuro».

A marzo 2012 l'inizio delle indagini per la truffa allo Stato

I guai per Belsito - che si era avvicinato alla Lega nel 2002 dopo aver iniziato la carriera politica in Forza Italia - erano iniziati a marzo 2012, quando l'allora tesoriere del Carroccio venne indagato per appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello Stato nell'ambito di un'operazione congiunta delle procura di Milano, Napoli e Reggio Calabria.
SOLDI USATI DALLA FAMIGLIA BOSSI. Secondo i magistrati i finanziamenti pubblici che la Lega aveva percepito come rimborsi elettorali sono stati utilizzati dalla famiglia dell'allora leader del Carroccio Umberto Bossi.
Dopo l'inchiesta, Belsito rassegnò le dimissioni da tesoriere. Ma fu l'inizio di una bufera interno al partito che portò le dimissioni ad aprile 2012 di Bossi, a sua volta indagato per truffa ai danni dello Stato, mentre i suoi due figli, Renzo il 'Trota' e Riccardo, sono accusati di appropriazione indebita.
GLI INVESTIMENTI IN TANZANIA. Le indagini portarono alla luce gli investimenti (7 milioni di euro di rimborsi elettorali) che a gennaio 2012 l'allora tesoriere della Lega Nord aveva stanziato in Tanzania, Norvegia e Cipro.
Nell'ultimo semestre del 2011, invece, sui conti correnti liguri del Carroccio erano stati staccati assegni per 450 mila euro, oltre ad altri 700 mila verso conti correnti della Lega, tutti approvati da Belsito in qualità di amministratore del partito.
Mercoledì, 24 Aprile 2013
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