Liberi cittadini contro il regime partitocratico, i privilegi della casta sindacale della triplice, la dittatura grillina e leghista, la casta dei giornalisti
lunedì 22 aprile 2013
Grillni fascisti ovunque. A Voghera e a Pavia fanno le stesse cose. Ma noi non abbiamo paura. Vengano pure in branco, come sempre.
Pd, dopo l'esplosione del partito le contestazioni per strada ai big. Dario Franceschini insultato al ristorante, Stefano Fassina aggredito davanti a Montecitorio (VIDEO)
L'Huffington Post | Pubblicato: 22/04/2013 09:20 CEST | Aggiornato: 22/04/2013 09:57 CEST
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Il doppio passo falso sull'elezione del capo dello stato e l'accordo con il Centrodestra ha surriscaldato gli animi. All'interno del partito e non solo. Così, i big del Pd negli ultimi giorni hanno dovuto scontrarsi con la dura contestazione della piazza. Il primo a farne le spese è stato Dario Franceschini, pizzicato al ristorante al termine della giornata che ha portato all'elezione di Giorgio Napolitano, da un gruppo di manifestati, inizialmente identificati come sostenitori M5s dall'ex segretario Pd, diventato oggetto di insulti e cori in poche ore. Il video di Corriere Tv che ha ripreso la scena è diventato in poche ore tra i più cliccati in rete.
Fassina: "Aggredito come fossi uno stupratore". Oggetto di contestazioni anche Stefano Fassina, responsabile economico del partito molto vicino al segretario dimissionario Pier Luigi Bersani. "Non mi era mai capitata una cosa simile", spiega ripercorrendo quanto accaduto ieri pomeriggio dopo il voto in Parlamento. "Sono uscito da Montecitorio dopo l'elezione del presidente Napolitano. Sono uscito dalla porta di dietro mi sono trovato addosso un gruppo di manifestanti che mi ha aggredito". Una reazione inaspettata per l'esponente Pd. "Non mi è mai successo, davvero. Nemmeno in mezzo agli operai disperati ho visto tanto rabbia e tanta aggressività. È dovuta intervenire la polizia. Un cordone di trecento poliziotti che mi ha scortato per difendermi dalla folla inferocita. Neanche fossi uno stupratore".
"Grillo? Fascismo non democrazia". E sull'episodio Fassina è tornato questa mattina, intervistato ad Agorà. "Sono pronto a pagare sul piano politico: non verrò rieletto, il Pd crollerà in termini elettorali... Questo fa parte della democrazia e chi fa politica si assume la responsabilità. A preoccuparmi però non è questo ma il fatto che non venga rispettata la mia posizione, che venga negata la dignità delle posizioni degli altri", ha detto. "Siamo arrivati al punto che, se esprimo una posizione diversa da quella di Beppe Grillo, sono un traditore. Questo è fascismo, non è democrazia".
"Se indicato come golpista, rischio di atti estremi nei miei confronti". Quindi l'avvertimento: "Invito anche i parlamentari del partito di Grillo ad essere molto attenti. Se sono indicato come golpista, in questa situazione drammatica, è facile che qualcuno possa arrivare ad atti estremi. Sabato 738 parlamentari rappresentavano decine di milioni di cittadini; non stavano lì impropriamente e le loro posizioni vanno rispettate. La piazza, con la quale voglio comunque confrontarmi, è importante ma non è l'Italia".
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