domenica 19 ottobre 2014

Ged Lerner grande giornalista.

La Lega Nord oggi sigillerà la sua svolta lepenista avvenuta sotto la segretaria di Matteo Salvini, con una manifestazione contro l’invasione degli stranieri a cui ha aderito anche Forza Nuova. In vista di quest’appuntamento il sito della Diocesi di Milano ha pubblicato una riflessione del presidente della Caritas ambrosiana, don Roberto Davanzo, che esprime giudizi critici nei confronti delle parole d’ordine del Carroccio sull’immigrazione. Il titolo scelto chiarisce questo orientamento: “Immigrati: Evitare giudizi sommari, impegnarsi per una società solidale”.  Su un fenomeno così serio come l’immigrazione don Roberto Davanzo chiede alla politica e alle istituzioni “ criteri condivisibili per una sua gestione saggia e che rispetti la dignità di persone per lo più in fuga da miseria, conflitti, mancanza delle più elementari forme di libertà. Tutelando, insieme, la sicurezza dei cittadini residenti”. Il passo successivo è indirizzato contro chi lancia messaggi troppo allarmistici sull’immigrazione, generando così paure e sentimenti di ostilità verso gli stranieri che contribuiscono al benessere della nostra società. Nella riflessione del presidente della Caritas di Milano  il nome della Lega Nord non viene mai citato, ma il contenuto del testo e la presa di posizione ad un giorno dalla manifestazione anti stranieri che si svolge nel centro della Diocesi ambrosiana chiariscono i destinatari di questi pensieri. “ Toni eccessivamente allarmistici possono innescare nei singoli paura e ripiegamento egoistico, a danno di tutta la vita sociale. Mentre passa sotto silenzio il decisivo apporto che l’immigrazione sta garantendo alla nostra economia e al sostegno delle nostre famiglie nella cura dei membri più fragili”. Don Roberto Davanzo è poi particolarmente critico contro uno degli slogan più abusati e logori della propaganda leghista, “aiutare gli stranieri a casa loro”, che ha ormai soppiantato il “padroni a casa nostra” che caratterizzava l’ormai evaporato messaggio federalista del Carroccio. ” È importante che tutti si impegnino per alleviare le sofferenze di tutti in questa emergenza umanitaria. Anzitutto evitando di sgravarsi – con sommari giudizi sui migranti – la coscienza dal dovere di confrontarsi con il problema e di agire. Poi collaborando attivamente con le istituzioni e il volontariato per l’accoglienza. Difficile che per queste persone possa essere efficace «aiutarli a casa loro»: basti vedere il livello estremo di povertà, conflitto e complessità di Paesi come la Siria, l’Eritrea, la Palestina, l’Iraq, la Libia. Certamente quella della cooperazione internazionale è una strada da percorrere in modo più deciso”. Il presidente della Caritas di Milano rimarca come una società solidale sia più giusta e più efficiente, e critica in modo deciso i sentimenti di ostilità che vengono diffusi contro gli stranieri. ” Non possiamo restare immobili, chiusi o addirittura ostili davanti a bambini, donne e uomini, sorelle e fratelli in situazione di grave prova. Quella in cui si costruisce e aumenta la fiducia e la stima e l’accoglienza reciproca è una società in cui è più bello vivere”. Don Roberto Davanzo difende anche l’ispirazione di “Mare Nostrum”, l’operazione di soccorso dei migranti che viaggiano nei mari internazionali, che è stata attaccata con virulenza dalla Lega Nord sin dal suo avvio, e che costituisce uno dei motivi della manifestazione odierna “contro l’invasione degli stranieri. Il presidente della Caritas di Milano si chiede se ” il costo delle vite umane finite sul fondo del Mediterraneo qualcuno ha mai provato a stimarlo? Così come è indubbio il prezzo da pagare per i – sempre perfettibili – percorsi di accoglienza. Consideriamo però anche il danno sociale che deriverebbe dall’abbandonare queste persone a se stesse o in balia di organizzazioni criminali. È importante che tutti si impegnino per alleviare le sofferenze di tutti in questa emergenza umanitaria. Anzitutto evitando di sgravarsi – con sommari giudizi sui migranti – la coscienza dal dovere di confrontarsi con il problema e di agire. Poi collaborando attivamente con le istituzioni e il volontariato per l’accoglienza”.

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