martedì 21 ottobre 2014

Ma perché con il mio lavoro devo pagare il distacco sindacale dei sindacalisti anche se non mi rappresentano? Perché le mie tasse non le posso dare a Medici senza Frontiere? Mandiamo a casa questi fannulloni che proteggono i lavoratori più lavativi del mondo.

Cgil, sabato 25 è all-in per la Camusso

21/10/2014 - di 

A pochi giorni dall'appuntamento la segretaria generale della più grande associazione dei lavoratori italiana si gioca il tutto per tutto chiamando a raccolta gli iscritti per quella che viene considerata una scelta di «coraggio»

Cgil, sabato 25 è all-in per la Camusso
Se l’aspra dialettica tra governo e sindacati sul Jobs Act fosse una partita di texana la manifestazione di sabato prossimo a Roma convocata dalla Cgil potrebbe essere considerata come un vero e proprio all-in di Susanna Camusso. A pochi giorni dall’appuntamento la segretaria generale della più grande associazione dei lavoratori italiana si gioca il tutto per tutto chiamando a raccolta gli iscritti per quella che viene considerata una scelta di «coraggio» in un «momento delle scelte, chiare, dedicate a creare lavoro».

Manifestazione Cgil "Il lavoro prima di tutto!"(Foto: Roberto Monaldo / LaPresse)

SEGRETARIA ALLA RISCOSSA – In una lettera inviata agli iscritti, la Camusso scrive: «Il vostro coraggio è importante. Uniti possiamo aprire una nuova fase e cambiare l’Italia. Facciamo sentire la nostra voce, schierandoci dalla parte del lavoro. Facciamolo insieme». La critica alla linea del governo sembra essere netta. «Sono passati sette anni dall’inizio della crisi e a pagarne il prezzo continuano a essere i lavoratori e le famiglie, i giovani e i pensionati, i precari, gli esodati, i disoccupati di ogni età». In Italia e in Europa – continua la leader della Cgil – «si continua con la politica del rigore che tra tagli lineari, interventi sul mercato del lavoro, blocco dei contratti, non dà lavoro e impoverisce le famiglie, come confermato dalla recessione che permane nel nostro Paese. La conferma di quelle politiche che, purtroppo caratterizza il governo Renzi, insiste su un’idea di Italia che compete al ribasso, non scommette su innovazione, istruzione, ricerca, non scommette sul governo di qualità».
SINDACATO A ROMA, LEOPOLDA A FIRENZE – Come andrà a finire? Come nella migliore (o peggiore) tradizione italiana, sul successo o insuccesso della mobilitazione perserà in maniera rilevante il numero dei partecipanti al corteo. Ma è necessario sottolineare che, al di là della risposta che la Camusso avrà dai suoi iscritti, l’esecutivo parte da una posizione di chiaro vantaggio, visto che il premier Matteo Renzi sembra essere uscito rafforzato dalla direzione nazionale che avrebbe dovuto eventualmente bocciare o ridimensionare la sua riforma del lavoro (e considerati i numeri in Parlamento). In ogni caso andrà valutato anche l’impatto mediatico della Leopolda. Nel fine settimana si terranno a Firenze gli stati generali della galassia renziana, che nelle precedenti occasioni hanno sempre ottenuto abbastanza attenzione da parte della stampa. Anche sotto questo aspetto potrebbe il mondo del lavoro subire uno smacco. La Cgil si attende comunque oltre 120mila persone in piazza.

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