Invia per email
Stampa
Dalle sirene ai pesci cocainomani. Stavolta dal cilindro dei 5Stelle salta fuori un singolare sos per salvare i pesci dell'Arno a Firenze. Un allarme sollevato dalla giovane consigliera grillina Arianna Xekalos, ispirato alle ricerche sulle acque del fiume fatte negli anni scorsi dall'Università di Firenze, che arriva addirittura sul tavolo del sindaco Dario Nardella. La giovane 5 Stelle ha presentato un'interrogazione, in cui si legge: "Considerato che il fiume è uno dei maggiormente inquinati d’Italia; appresa la presenza di eroina e cocaina, che possono compromettere la sopravvivenza delle specie animali presenti nel letto". Quindi la domanda al sindaco: "E’ prevista un’operazione di riqualificazione delle acque? Se sì, quando sono previsti i lavori?".

Per giorni all’assessorato all’ambiente, a cui è stata inoltrata la domanda, ci hanno scherzato su: «Facciamo un centro di recupero per i pesci tossici!». Poi la risposta formale dell’assessore Alessia Bettini: «Non è competenza del Comune; tuttavia segnaliamo che il nuovo emissario in riva sinistra riduce l’inquinamento delle acque». Ma il tema rimane: in Arno, secondo indagini universitarie condotte dal 2007 in poi, è emerso che c’è una concenrazione di cocaina più alta che nel Tamigi.

I pesci ne risentono? "No, si tratta di metaboliti, ovvero residui di sostenza già consumate dall'organismo umano, per di più in concentrazioni bassissime", tranquillizza il Comune. Una ricerca del 2011 segnalava tuttavia che per l’eccesso di droghe nell'acqua i gobioni della Dore in Francia stavano diventando ermafroditi. Pesci siluri avvisati...