M5S: “I clandestini vanno espulsi ma non facciamo concorrenza alla Lega”
Grillo sul blog scrive di rispedire a casa gli immigrati. I deputati del movimento criticano Mare nostrum. Ecco come la pensa il Movimento: «Abbiamo un’alternativa» spiega all’Espresso il deputato Luca Frusone
Prima un post, di Beppe Grillo, sui clandestini che vanno «rispediti da dove venivano». Poi un commento del gruppo 5 stelle alla Camera, sull’operazione Mare Nostrum, sempre pubblicato sul blog: «Si scrive Mare Nostrum, ma si legge Affare Nostrum». Nel mirino quello che sarebbe «uno spot pubblicitario per un business nuovo di zecca, cioè quello dei rifugiati».
Non è una novità che il Movimento 5 stelle assuma queste posizioni sull’immigrazione. Già nel 2013 il gruppo al Senato si vantò di aver velocizzato le espulsioni, intervenendo sul reato di clandestinità. Nel 2011, invece, Grillo scrisse un post contro il supposto «buonismo» della sinistra: «Il clandestino è utile politicamente. Giustifica, da destra, il voto al Pdl e alla Lega per il timore dell'invasione, ma anche, da sinistra, il voto al Pdmenoelle per la sua accoglienza senza se e senza ma».
All’Espresso, il deputato 5 stelle Luca Frusone, membro della commissione Difesa, conferma la linea, ma guai a parlare di concorrenza alla Lega Nord di Matteo Salvini: «La Lega non tratta il tema», dice Frusone, «ma lo cavalca». I 5 stelle, invece, hanno le loro proposte, «su tutto il sistema», e poi certo, «sì, c’è il problema che oggi gli immigrati restano troppo tempo nei Cie e le espulsioni arrivano tardissimo, quando arrivano». E invece sarebbe il caso di farle arrivare prima, «perché burocrazia e meccanismi paradossali, allungano i tempi e fruttano moltissimi soldi ai soliti noti». «Coop rosse e società vicine ai politici» secondo i 5 stelle, banchettano sui centri d’accoglienza, che costano «cifre sproporzionate» e non offrono neanche «standard adatti a rispondere ai diritti degli immigrati».
La posizione sui clandestini non è dunque una trovata di Beppe Grillo: «È la legge che lo dice che i clandestini vanno rimpatriati: non è la posizione del Movimento 5 stelle, né quella di Grillo» aggiunge Frusone. Lo dice la legge, e dunque i 5 stelle la vogliono rispettare: «D’altronde i Cie si chiamano Centri di identificazione ed espulsione» ed il problema, semmai, è che «siccome le esplusioni avvengono su accordi bilaterali, è il ministero degli Esteri che non sta facendo bene il suo lavoro».
Frusone indica anche una soluzione alternativa. Da un lato, per il Movimento, «bisogna notare come i picchi di immigrazione siano tutti legati alle azioni militari dell’Occidente». «È stato così», continua Frusone «con la guerra in Kossovo, con l’Afghanistan, con la Libia, e ora con la Siria». Bisognerebbe innanzitutto, quindi, «rivedere l’interventismo militare», ma poi rivedere anche la modalità con cui si accoglie il costante flusso di immigrati.
«Bisogna aprire canali di immigrazione direttamente nelle aree di provenienza», dice il deputato. Non i Cie, ovviamente, «ma si dovrebbe iniziare ad aprire posti dove le persone possono richiede l’asilo o anche il ricongiungimento senza sottoporsi ai viaggi con gli scafisti». E se pensate che difficilmente tutta l’immigrazione possa passare per degli uffici, vi sbagliate: «Facendo così» è sicuro Frusone, «stroncheremmo il flusso irregolare, il business degli scafisti, e renderemmo più veloci le pratiche, evitando il problema dei documenti lontani, capendo subito chi ha diritto e chi no».
E un saluto a Mare Nostrum, quindi, che «aveva lo scopo di salvare delle vite umane», sì, «e lo ha anche fatto», ma si è dimostrato soprattutto «un palliativo, ed è l’esempio di come l’Italia non abbia mai avuto una seria politica sull’immigrazione». E, Mare Nostrum, parla anche di quello che «sarebbe dovuto essere il primo obiettivo del semestre europeo di Renzi», la revisione del regolamento sulla richiesta di asilo, “Dublino III”, e di come questo «sia stato del tutto ignorato». «Voi avete saputo qualcosa di quello che sta facendo il ministro Mogherini?» si chiede retorico Frusone.
L’Italia dunque non «ha una politica seria». Il Movimento 5 stelle invece sì, almeno secondo gli eletti. Ma come è arrivato su queste posizioni, su temi giudicati sensibili? Sondaggi? Agorà virtuali? No, ma «non c’è bisogno» dice Frusone respingendo la polemica. E se un referendum sul tema fu fatto, e sconfessò la linea di Grillo, chiedendo di eliminare il reato di clandestinità, il leader evidentemente lo può interpretare. E i deputati, si muovono diversamente, svolgendo il loro mandato: «Noi giriamo molto, abbiamo il polso della base, facciamo visite nei Cie e nei Cara, ascoltiamo chi lavora in queste realtà». Insomma, «non c’è un sondaggio sul sito, ma le nostre proposte arrivano dalla base».
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