lunedì 20 ottobre 2014

Uno vale uno.

Grillo caccia dal Movimento i contestatori di Occupy Circo Massimo

20/10/2014 - di 

Sul blog arriva l'espulsione degli attivisti capitolini che chiesero dal palco di Italia 5 stelle più trasparenza nelle votazioni del portale e sullo staff milanese

Grillo caccia dal Movimento i contestatori di Occupy Circo Massimo
Il post scriptum arriva in fondo al blog di Beppe Grillo, in un pezzo sui gruppi editoriali ed equivale ad una sentenza di espulsione dal Movimento 5 Stelle. L’ennesima. Stavolta ad essere cacciati dal partito fondato dal comico genovese non sono però parlamentari. Ma gli attivisti saliti sul palco al Circo Massimo per occuparlo (con striscione #occupypalco) e denunciare scarsa democrazia interna. Il leader non ha lasciato scampo.
«PS: Giorgio Filosto, Orazio Ciccozzi, Pierfrancesco Rosselli, Daniele Lombardi, hanno approfittato del loro ruolo di responsabili della sicurezza del palco di Italia5Stelle per occupare il palco stesso. In rispetto per gli oltre 600 volontari che hanno dedicato il loro tempo e lavoro per il successo dell’evento Italia 5 Stelle e delle centinaia di migliaia di attivisti del MoVimento 5 Stelle presenti all’evento, i 4 sopracitati sono fuori dal MoVimento 5 Stelle».

attivisti espulsi occupy palco

LA COLPA DEGLI ATTIVISTI – Gli attivisti sopracitati avevano occupato il palco durante Italia a 5 Stelle per pochi minuti per esprimere le loro perplessità e i loro dubbi su alcuni argomenti affrontati dal Movimento. All’epoca gli attivisti presero il microfono chiedendo «trasparenza» sia nel «controllo dei voti» con la possibilità anche di riconteggi (quando ci sono votazioni sul blog, ndr) e «trasparenza sul famoso staff di Milano che nessuno conosce». «A volte non si capisce chi decide – avevano lamentato davanti a tutti – vorremmo chiarezza, e poi come mai i consiglieri comunali di Roma non sono mai sul palco? Voi non siete curiosi di conoscere lo staff di Milano?». Massimo Bugani, consigliere comunale a Bologna e conduttore dell’evento li bloccò in tempo intimandoli a chiudere l’intervento: «Lo spazio ve lo abbiamo dato gentilmente, ora andate. Va bene, accettiamo tutto, ma ora c’è una scaletta da seguire». Oggi arriva l’epilogo della vicenda: con l’espulsione di attivisti capitolini rei di aver chiesto semplicemente chiarezza interna.


Da quella giornata nacque in rete la realtà OccupyPalco che portava avanti i punti richiesti quella sera al Circo Massimo. Qui la bio che gira sui social:

Occupypalco è un gruppo di attivisti che ringrazia Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio per aver creato il movimento e per averci uniti sotto le 5 stelle, ma chiede fortemente che ci sia totale e assoluta trasparenza.
Chiediamo a tutti quelli che hanno a cuore il movimento 5 stelle di dare il proprio contributo per dare luce a qualsiasi ombra che lo possa intaccare.

Il commento social del gruppo MU 878
Il commento social del gruppo MU 878


REAZIONI DEL MOVIMENTO ROMANO – Gli attivisti espulsi facevano parte della Task Force eventi, una squadra collaudata diverse volte per gli eventi grillini in piazze romane importanti come quella di San Giovanni. E la loro espulsione ha senz’altro lasciato di stucco diverse persone negli ambienti 5 stelle romani.
Marco Zonetti è un attivista capitolino, un tempo membro della task force eventi: «Benchè io sia contrario alle espulsioni – ha commentato – specie dopo le richieste di trasparenza, trovo che l’iniziativa di occupypalco abbia gettato discredito sul movimento e al tempo stesso, per com’è stata condotta, anche sulle tantissime richieste di chiarimento che provengono da ogni parte d’Italia». «Quindi – ha sottolineato – non posso non ammettere di essere stato fin dall’inizio contrario al gesto. Il dissenso non presuppone la mancanza di rispetto verso il prossimo, in questo caso verso chi ha dato fiducia ai quattro espulsi assegnando loro un ruolo di grande responsabilità sul palco. Ruolo che andava rispettato fino in fondo, dal momento che lo si accettava. E senza il rispetto anche la più nobile delle iniziative perde credibilità».
LA REPLICA DEGLI ESPULSI – Più tardi arriva anche la risposta degli attivisti. Con delle domande: 
Premesso che nessun P.S., arbitro o “Staff” ci potrà mai togliere la maglia di attivista del Movimento, visto che questa maglia non si ottiene con un’iscrizione su un portale ma con l’impegno, l’energia e la passione messi al servizio di un progetto comune basato sulla Trasparenza, la Partecipazione, la Democrazia e l’Onestà
Ci Chiediamo:
Chi ha provveduto agli accertamenti, chi ha gestito la pratica, chi ha emesso la condanna e chi l’ha eseguita?
Sarebbe il minimo che un provvedimento in tal senso venisse firmato.
È stato Beppe? Gianroberto?
Oppure il famoso Staff di cui è meglio non parlare e non far vedere la presenza.
Commentando la notizia dell’espulsione possiamo solo dire che non ci fa né caldo né freddo. Essere esclusi da un portale e quindi non poter votare su un sistema dove non vi è la benché minima trasparenza, non può che lasciarci indifferenti. 
Quello che ci addolora è invece vedere i danni che vengono causati al Movimento 5 Stelle da questi abusi continui perpetrati da persone invisibili che gestiscono come meglio credono un potere che non dovrebbe essere il loro ma che è di tutti.
Si parla nel PS del rispetto degli oltre 600 volontari che hanno contribuito all’evento e delle centinaia di migliaia di persone (perché non milioni?) che erano presenti all’evento, vorremmo sapere quanti di loro sono stati interpellati per giungere ad una decisione, quanti del popolo della rete sono stati interpellati per sapere se, anche loro come noi, pretendono una risposta alle domande sulla trasparenza del voto e della piattaforma e alla possibilità del riconteggio.
E ancora: «Forse lo staff di Milano può pensare che questa espulsione chiuda la faccenda e il problema si risolva da solo, come è sempre successo ogni volta che c’è stata una diffida, ma Occupypalco non si fermerà nella richiesta di trasparenza, non si fermerà nell’attivismo pro Movimento 5 stelle, il M5S è di tutti quelli che ne condividono i valori e che vogliono lottare per far sì che la politica torni fra i cittadini».
«Quindi con tutta serenità – concludono – possiamo dire, preparate delle risposte alle domande della rete, perché volenti o nolenti, prima o poi queste risposte dovrete darle a tutti i cittadini».

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