«La sfida di Renzi all’Europa degli artisti del rigore»
Il quotidiano tedesco Die Welt rimarca l'ostilità della Germania verso le richieste del presidente del Consiglio
L’Europa deve dire basta al rigore, e concentrarsi sulla crescita. Matteo Renzi vuole sfidare l’UE dell’austerità, non risparmiando provocazioni agli Stati membri artisti del risparmio. Da Bruxelles così come da Berlino arrivano risposte fredde, in un dialogo dai toni accesi che la nuova Commissione europea dovrà ricomporre, in una difficile opera di mediazione tra le posizioni italiane e quelle del resto dell’Europa settentrionale e orientale che condivide l’orientamento della Germania.
MATTEO RENZI CONTRO L’EUROPA DEL RIGORE - Matteo Renzi ha deciso di alzare lo scontro con l’Europa del rigore. Per il presidente del Consiglio la crescita deve diventare la parola d’ordine dell’UE, non il controllo contabile dei bilanci. Nelle aspettative di Renzi il Consiglio Europeo che si svolge tra ieri e oggi dovrà servire a rilanciare la priorità della crescita che manca, e invertire le politiche di austerità che aumentano i deficit dei paesi membri dell’unione monetaria. Il quotidiano tedesco Die Welt rimarca come «Renzi chiami i partner europei, gli olandesi e gli altri governi vicini alla Germania, artisti del risparmio», una posizione dai toni provocatori verso la Commissione e la Germania conservatrice che chiedono il rispetto degli impegni sui conti pubblici. Il capogruppo del Ppe all’Europarlamento, il tedesco Manfred Weber, spiega che il governo Renzi abbia la responsabilità del suo bilancio e di conseguenza del deficit, non l’UE. « In questo momento il presidente Renzi minaccia la credibilità dell’eurozona. Non possiamo permetterci questo comportamento da parte del presidente di turno dell’Unione europea. Renzi deve realizzare finalmente un ambizioso programma di riforme, e non dare la colpa agli altri».
MATTEO RENZI E LA COMMISSIONE UE - Die Welt riporta le dichiarazioni di un rappresentante del governo tedesco, che frena le richieste di Renzi verso il Consiglio Europeo che si svolge oggi. «Si discuterà di una serie di questioni procedurali, da discutere in preparazione del Consiglio Europeo di dicembre». Il governo italiano vorrebbe che si discutesse del piano di investimenti proposto da Juncker, ma al momento il progetto è ancora in fase di elaborazione. Il vertice dei capi di governo e di Stato è però caratterizzato dai richiami della Commissione al rispetto dei Trattati in materia di bilancio. La Commissione europea ha inviato cinque lettere riservate a Italia, Francia, Austria, Malta e Slovenia in cui sono contenute critiche ai percorsi di riduzione del deficit e del debito che questi governi vogliono perseguire. Il giorno decisivo sarà il 29 ottobre, quando ci sarà l’ultima riunione dell’esecutivo guidato dal presidente Barroso. Per Die Welt è inevitabile che senza miglioramenti la Commissione esprimerà un giudizio negativo, come si intuisce dalle missive inviate dal commissario agli Affari economici Kyrki Katainen.
MATTEO RENZI, JEAN CLAUDE JUNCKER E ANGELA MERKEL - Die Welt sottolinea come le lettere siano state inviate con il pieno consenso di Jean-Claude Juncker, il presidente della Commissione che entrerà in carica il 1° novembre. Il quotidiano tedesco evidenzia però come il nuovo esecutivo non voglia iniziare il suo mandato con un conflitto così forte come una bocciatura dei conti pubblici impartita alla seconda e alla terza economia dell’eurozona. Una possibile mediazione potrebbe essere rappresentata da correzioni di bilancio che rispettino gli impegni di consolidamento fiscali, non che li sfidino apertamente. Se poi il rispetto di questi obiettivi non fosse rispettato, per la Commissione Juncker il giudizio sarebbe comunque meno severo. «Matteo Renzi però non sembra d’accordo sull’accettare i consigli del testo inviato da Jyrki Katainen », scrive Die Welt. Il capogruppo del Ppe Manfred Weber ritiene che il Consiglio Europeo dovrebbe informare Renzi che la Commissione stia semplicemente il lavoro affidato dai governi degli Stati. L’eurodeputato tedesco rimarca come l’esecutivo dell’UE abbia il pieno appoggio del Ppe in questo compito, inclusivo anche del sostegno di Angela Merkel, il più autorevole esponente dei popolari europei.
Photo credit: AP Photo/Geert Vanden Wijngaert
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