venerdì 31 gennaio 2014

Vittorio Di Battista fascista. Da noi in costiera amalfitana si dice: " Broccoli è figlia a foglia". Sono perfettamente identici anche se Alessandro non ha ancora capito di essere fascista.

Vittorio Di Battista, padre di Alessandro (M5S): “Io, fascista orgoglioso” (audio)

Il padre di Alessandro Di Battista intervistato da La Zanzara (Radio 24) nel settembre 2010: "Camerata? È un onore. Ho fatto un'indagine: siamo rimasti in cinque..."
ROMA – Vittorio Di Battista da Civita Castellana, detto “Littorio”, padre di Alessandro Di Battista, deputato del Movimento 5 Stelle, è un “fascista orgoglioso”, come afferma lui stesso in un’intervista aLa Zanzara (Radio 24, Giuseppe Cruciani) nel lontano 2010.
Era l’epoca del Popolo Viola e dello strappo diGianfranco Fini, che aveva appena fondato “Futuro e Libertà”. Il settantatreenne Di Battista, a differenza del figlio candidatosi senza successo al Comune, alla Regione e al Parlamento, era andato aMirabello, curioso di sentire cosa avrebbe detto Fini.
Era il 7 settembre 2010 e La Zanzara aveva raccolto le sue impressioni:
Vittorio Di Battista: “Ho 69 anni, non 67. Non sono mica il “Tinto” io, non mi abbatto l’età. Il “Tinto”? È il famoso “conducator della Brianza”. Io l’ho chiamato già “Tinto Bass”… debbo dirle che io, malgrado la mia certissima cultura fascista – mi interrompa quando vuole – essendo un anticapitalista – e questo alla vostra radio può sembrare strano…
Cruciani: “Si figuri, qui abbiamo anche Telese…”
Di Battista: “Telese non è propriamente un appecoronato… io sono costretto, pur di battermi per le mie idee, per quella che ritengo la libertà mia di fare delle scelte e anche quella del prossimo, sono costretto a frequentare le zecche. I quali, quando qualche anno fa ci fu il Family Day del centrodestra, al quale partecipò pure Gianfranco Fini, io sono andato vestito da borghese e col distintivo del fascio a fare la contromanifestazione organizzata dai radicali e dalle zecche. Mi sono trovato circondato da zecche, da radicali, da gay, da lesbiche che non mi hanno suscitato…”
Cruciani: “Ma lei, da iperfascista, è andato a frequentare queste persone… come è possibile?”
Di Battista: “Perché comunque sono persone che reclamano libertà”
Cruciani: “Ma il fascismo è il contrario della libertà, Di Battista”
Di Battista: “No, no, no Cruciani: se vuole possiamo parlare per ore e per settimane. Il fascismo non è il regime”.
ASCOLTA L’AUDIO INTEGRALE 
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Cruciani: “Voglio sapere: perché da iperfascista è andato a Mirabello a sentire Fini”
Di Battista: “Volevo sentire se dopo 15 anni Fini si era accorto delle cazzate che ha fatto. Perché oggi l’emergenza non è la casa di Fini, l’emergenza sono il Tinto e i “tintini”.”
Parenzo: “Posso chiamarla camerata, non si offende?”
Di Battista: “Quello senz’altro, mi fa onore. Ho fatto un’indagine, pare che siamo rimasti in cinque, di camerati”.
Cruciani: “Spieghi a Parenzo come le è venuta l’idea di Tinto Bass?”
Di Battista: “Le ho detto che sono costretto a frequentare gli ambienti di sinistra. Andando a quella grande manifestazione di quelle zecche del popolo Viola, anche lì regolarmente in divisa da fascista…”
Cruciani: “E nessuno le diceva niente?”
Di Battista: “Qualcuno rimaneva un po’ così…”
Cruciani: “Ma divisa da fascista che vuol dire?”
Di Battista: “Beh, abito grigio, camicia nera, cravatta nera e distintivo del fascio”.

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