"La messa in stato di accusa è una cosa che vedrete presto". Lo annuncia il deputato M5s Giorgio Sorial illustrando intanto la prima di una serie di lettere che verranno inviate al Capo dello Stato per denunciare la violazione della legge e dei regolamenti sull'approvazione di decreti. "Ha messo una tagliola sulle opposizioni - dice -. Il boia Napolitano sta avallando una serie di azioni per cucire la bocca all'opposizione e tagliarci la testa".
"Lo abbiamo detto da tempo, ci lavoriamo da tempo, non escludiamo a breve una formalizzazione" afferma anche il capogruppo al Senato Maurizio Santangelo spiegando anche che su questo tema non è prevista al momento alcuna consultazione degli iscritti. "Non credo ce ne sia bisogno. Su questo concordiamo tutti".
Sorial spiega invece che la messa in stato di accusa del Presidente sarà una cosa che "procederà parallelamente" alle iniziative di denuncia di violazione della legge e dei regolamenti sull'approvazione dei decreti. Per la deputata Laura Castelli, invece, la decisione di inviare lettere di protesta al Presidente per denunciare le violazioni nell'iter di approvazione di molti decreti "in realtà è un atto per difendere il Presidente. Noi lo aiutiamo denunciando fatti di cui neppure i giornali parlano" dice.
"Piena solidarietà al presidente Napolitano. Contro di lui insulti inaccettabili e volgari, estranei ad un confronto civile". Lo scrive su Twitter il presidente della Camera Laura Boldrini. "L'indegno attacco M5S a Napolitano è punto di non ritorno di deriva estremista inaccettabile per chiunque pratichi i principi democratici" scrive su Twitter il premier Enrico Letta. Solidarietà al capo dello Stato anche da parte di Matteo Renzi, che lancia anche "un appello ai (tanti) deputati e senatori per bene del Movimento di Grillo. Non permettete che i toni assurdi di una parte dei vostri colleghi squalifichino il vostro lavoro. Che vi taglino fuori dalle riforme, come pure sta accadendo. Che vi impediscano di lavorare per il bene dell'Italia". "Per uno che urla e sbraita, ci sono cinque, sette, dieci che in silenzio lavorano, e spesso lavorano bene. Perché continuare a tenere il Movimento 5 Stelle ostaggio di chi insulta e non provare finalmente a cambiare le cose?", ha chiesto.
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