domenica 26 gennaio 2014

Possibile che in Italia non c'erano 25 persone che sapevano fare quello che faceva Mastrapasqua.


Antonio Mastrapasqua: l’indagine sul boiardo dalle 25 poltrone

di   - 26/01/2014 - I dettagli della storia che coinvolge il presidente dell'Inps

Antonio Mastrapasqua: l'indagine sul boiardo dalle 25 poltrone
Antonio Mastrapasqua accettò come presidente dell’Inps crediti inesigibili provenienti dall’Ospedale Israelitico di cui era direttore generale: una situazione che Repubblica di oggi racconta con dovizia di particolari accusando l’uomo dalle 25 poltrone di conflitto d’interessi:
Da anni l’Ospedale Israelitico versa i contributi previdenziali dei suoi dipendenti – milioni e milioni di euro – con continue cessioni di credito. Da anni e sempre nello stesso modo: Antonio Mastrapasqua si presenta dal notaio in qualità di direttore generale della clinica e cede una delle tante fatture che la Regione Lazio tarda a liquidare. Crediti girati prima all’Inpdap, poi dal 2012 all’Inps, quindi a sé stesso. Se poi si accumulano degli interessi di mora sugli arretrati – in passato è capitato – è sempre Mastrapasqua ad occuparsene, perché di Equitalia, l’ente riscossore, è vicepresidente.
ANTONIO-MASTRAPASQUA-INDAGATO-OSPEDALE-ISRAELITICO
L’articolo è la continuazione di quello di ieri, dove si raccontava che Mastrapasqua era indagato dalla procura di Roma per una storia di cartelle gonfiate per portare a casa maggiori rimborsi all’ospedale Israelita, di cui è direttore generale. I reati ipotizzati sono truffa, falso ideologico e abuso d’ufficio. Si parla, scriveva Repubblica, in un articolo a firma di Fabio Tonacci e Francesco Viviano, di 85 milioni di euro “sotto inchiesta”, di cui 14 sarebbero non dovuti. Spiega il quotidiano sul caso che coinvolge il presidente dell’Inps:
L’indagine è delicatissima. Si basa sulla denuncia del Nas di Roma, datata 16 settembre 2013 e consegnata in procura, nella quale si ricostruisce la maxi truffa ai danni dello Stato. E dunque, migliaia di semplici interventi svolti negli ambulatori del reparto di odontoiatria dell’Ospedale Israelitico tra il 2006 e il 2009 si sono trasformati in «operazioni invasive e con notevole carico assistenziale effettuate in ortopedia». In totale sono state contate 12.164 schede di dimissione falsificate. Ad esempio le estrazioni dei denti sono state classificate in qualche caso come costosissime plastiche gengivali con innesto di osso. In che modo? «Raggirando il sistema di controllo informatico — scrivono gli investigatori — inserendo codici diversi da quelli riportati nelle cartelle cliniche». C’è un “movente”, naturalmente. La clinica non risulta accreditata col Servizio sanitario per odontoiatria, quindi non può esigere il rimborso delle prestazioni ambulatoriali erogate in quel reparto. Lo può fare invece per ortopedia. Con questo trucco, ha chiesto alla Regione Lazio 13,8 milioni di euro.
Antonio Mastrapasqua indagato: l’Ospedale Israelitico.
antonio mastrapasqua indagato ospedale israelitico
Sempre su Repubblica, Sebastiano Messina ci ricorda oggi chi è Antonio Mastrapasqua:
Prevengo le vostre domande, signori della Corte, e vi leggo gli impegni del dottor Mastrapasqua aprendo a caso una sua vecchia agenda. “Lunedì ore 7: presiedere il collegio sindacale di Telenergia. Ore 11: consulenza alla Banca Nazionale del Lavoro. Ore 13: colazione con gli altri sindaci della Eur Power Srl. Ore 15: giunta esecutiva dell’Ente nazionale promozione sportiva disabili. Ore 17: presiedere il collegio sindacale della Rete Autostrade Mediterranee Spa. Ore 19: riunione all’Emsa Servizi Spa. Ore 21: cena di auguri con gli altri sindaci di Autostrade per l’Italia”. Voi mi domanderete: ma tutte queste cariche occupa Mastrapasqua? No, signori giudici, ne occupa molte di più.
E racconta che il presidente non ha mai un minuto libero:
Così gli toccava andare alle riunioni di Coni Servizi Spa, di Loquendo, di Acquadrome, di Telecontact Center, di Eur Spa, di Adr Engineering, di Quadrifoglio, di Mediterranean Nautilus Italy Spa, di Groma… Un inferno, signori della Corte.

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