giovedì 30 gennaio 2014

Non vi è dubbio: sono ignoranti invasati e presuntuosi.

Partigiani o fascisti?

Pubblicato: 30/01/2014 21:11

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A parte la richiesta di impeachment di Napolitano, che tutti sanno che non ha nemmeno I requisiti per poter essere formalizzata, e dunque è solo una trovata pubblicitaria, in effetti, l'uso della pubblicità come sostituzione della politica ha raggiunto ieri da parte dei Grillini il livello parossistico del ridicolo. 

Quello che è stato descritto come un assalto alla democrazia, è stato in effetti solo una messa in scena organizzata da dilettanti della sceneggiatura.

Il bel ragazzo Di Battista, nuova star del movimento , è andato con videomaker a seguito allo scontro verbale con Speranza , del Pd, sperando di essere spintonato, urlando " che fai mi metti le mani addosso?" Appena il piddino gli toccava un braccio, senza però mai dimenticare di guardare la telecamera.
Assalti ai banchi del governo con memoria di Ombre Rosse: la carica verso la presidenza parte da un capofila che si muove dall'alto e fa segno ai suoi di uscire dai banchi con gesti da indiani.
Bavagli tirati sulla bocca, come di fronte alla polizia alla polizia in piazza, salti con slancio sui banchi del governo e attacco ai commessi di Montecitorio degni di scontro con I Navy Seal.
E paroloni, paroloni "boia" , "golpisti" " affamatori", tirati in aria senza testo e senza contesto dunque come coriandoli in un anticipo di Carnevale.
Fino alla Carnevalata più grossa di tutte, appunto - l'autoinvestitura di Beppe Grillo, che di fronte a una magnifica finestra di una bella stanza, annuncia che la democrazia è morta e tocca a lui ora guidare I nuovi partigiani.

Cose insomma, per nulla preoccupanti. Se non fosse che questa messa in scena è quello cui si è ridotto un grande , interessante, moderno e allegro movimento. Paralizzato dalla sua incapacità di muovere la sua stessa forza , di capire cosa fare di tutti I consensi che ha conquistato, di tutte le simpatie che ha raccolto intorno a sè in questi mesi in parlamento.
Di fronte allo smacco di un Renzi che in poche settimane ottiene quel che voleva, invece di guardarsi dentro, gli eletti del M5S ripiegano sulla più banale delle soluzioni - il grido, l'urlo, il rumore e l'agitarsi, pur di allontanare la propria crisi, pur di riempire in qualche modo l'horror vacui della scoperta della propria paralisi.

Peccato. Peccato vedere tutte le giovani promesse che solo pochi mesi fa avevano portato un felice vento nuovo con i loro zainetti nel Parlamento trasformarsi nel solito rabbioso giro di chi non sa che altro fare.

Peccato, davvero. Soprattutto perché di gente che urla e grida e assale in sostituzione di parole e fatti l'Italia ne ha conosciuta molta. Ma questi non si chiamano forse fascisti, caro Grillo? Altro che partigiani.
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