FEDERICA SALSI EX M5S DISTRUGGE GRILLO & CASALEGGIO
"I militanti denunciano le tv e la stampa di regime, ma il blog è uguale. La partecipazione politica è semplice commentarismo."
Il mito della "democrazia diretta" sul blog di Grillo va sfatato?
"La partecipazione politica è millantata. Grillo e Casaleggio sono falsari della democrazia. Sbandierano una democrazia fittizia, con l'illusione di esprimere opinioni. In realtà le decisioni sono preconfezionate sul blog, non c'è spazio per il confronto. Come per l'esclusione di Mastrangeli (il senatore M5S espulso per l'ospitata a Domenica Live da Barbara D'Urso, n.d.r), quando fu montato un vero e proprio tribunale dell'inquisizione digitale: non gli è stato concesso alcun appello. Oppure nel caso del referendum sull'Euro: Grillo ha solo "suggerito" un'opinione sul sito, e grazie alla sua enorme capacità persuasiva la gente si è adagiata sulla sua idea, votando sì o no, senza confronto. Questo è pericolosissimo".
Come giudica proprio la querelle tra Grillo e la Gabanelli?
Il caso dei proventi del blog ha un riflesso sull'attività politica del movimento? E' di questi giorni la notizia della mancanza di soldi per i comizi delle Elezioni Comunali a Roma. "Il mio errore è stato quello di aver sottovalutato il ruolo di Casaleggio. E' lui che pilota l'opinione pubblica attraverso la sua agenzia di marketing virale, che dirige i contenuti del blog per trarne profitto. Qualcuno potrebbe dire: sono soldi privati. Ma il blog è l'house organ del Movimento, i suoi contenuti dovrebbero riguardare tutto il Paese. In realtà è un grosso conflitto di interessi: come ho dichiarato a Report, ci sono post di interesse generale come "La Cultura è tutto", con Andrea Camilleri, che ricevono solo 500 commenti, mentre gli argomenti di stampo polemico ed emotivo ne ricevono il triplo. E questi ultimi non trattano di certo temi che fanno il bene del Paese. Quanto alla questione sollevata dalla Gabanelli, è grave il fatto che non venga fatta chiarezza sul traffico economico del blog. I poveri militanti fanno politica con i banchetti, mentre Grillo e Casaleggio sono milionari. La politica non si fa senza soldi. Nel settembre 2012, ad esempio, fu organizzato il revival del V-Day a Milano. E' chiaro che per un evento del genere servono aziende private che finanzino l'evento con 20, 30 mila euro. La domanda è: che interessi ha quell'azienda? Qual è la contropartita? Anche in questo caso non c'è trasparenza. Quello che manca è un reale supporto del blog alle realtà locali del movimento".
Dunque, occorre ripensare la politica del Movimento sul tema di finanziamenti e indennità?
Sulla questione della Diaria, ad esempio, da che parte sta? "Dal punto di vista etico, è corretto rinunciare ai rimborsi elettorali. C'è stato un referendum per l'abolizione del finanziamento pubblico (promosso dai Radicali e votato nel 1993, n.d.r) e sono stati riproposti furbescamente sotto forma di "rimborsi". Per finanziare una campagna elettorale, però, servono soldi privati. Nelle piccole realtà è più semplice raccogliere fondi, ma per organizzare un comizio a Roma i costi sono molto più elevati. Sul blog non c'è spazio per interagire con gli altri iscritti su come realizzare e gestire l'attività politica diretta, ma solo sui contenuti. Quello della diaria, poi, è un affare che fa ridere. Gli è stata data troppa visibilità nei media. Va fatto un utilizzo etico delle indennità parlamentari, è giusto che i deputati tengano quanto effettivamente speso, ma senza trattenere le eccedenze come chiedono alcuni. D'altro canto, è ingiusto, come impone il regolamento del M5S, ridursi lo stipendio da parlamentari della metà e pagare le tasse per l'intero ammontare. Grillo e Casaleggio sono miliardari, non si rendono conto delle spese dei loro rappresentanti a Roma. Detto questo, ripeto: è stato montato un caso nazionale per 40 milioni di euro! Non è affatto l'ammontare del debito italiano. E' solo un modo per creare falsi nemici".
Il Consiglio comunale di Bologna, il 17 maggio, ha approvato un Ordine del Giorno a sostegno dell'iniziativa di legge popolare per l'introduzione dello Ius Soli. Cosa pensa dell'evidente discrasia tra la base del Movimento 5 Stelle e la posizione di Beppe Grillo sul tema della cittadinanza? "Quello dello Ius Soli è un discorso assolutamente da affrontare, come hanno già fatto da tempo in altri Paesi europei. Ho votato convintamente l'Ordine del Giorno in Consiglio comunale, benché rappresentasse una posizione dal contenuto prettamente politico, per esprimere il mio sostegno all'iniziativa "L'Italia Sono Anch'io", a favore dell'introduzione del criterio della cittadinanza secondo luogo di nascita. A livello locale i rappresentanti del Movimento appoggiano l'iniziativa, ma non esiste una piattaforma nazionale di confronto. Il programma politico è suggerito dal Blog, senza considerare la base spalmata sul territorio. Le linee politiche sono suggerite da Grillo e Casaleggio, in maniera univoca. Già a febbraio, in un post, Grillo aveva chiuso la porta allo Ius Soli, senza dar il minimo spazio al confronto. La partecipazione politica tanto sbandierata si riduce a semplice "commentarismo" sul blog".
Federica Salsi racconta la sua personale esperienza nel Movimento 5 Stelle, denunciandone il vuoto democratico e vaticinando evoluzioni positive della situazione interna: "E' plausibilie una spaccatura nel gruppo parlamentare. Sono in molti a non condividere il verticismo di Grillo e Casaleggio". Federica Salsi ha vissuto in prima persona la parabola politica del Movimento. L'attuale consigliere comunale a Bologna, eletta nel 2009 con quasi 800 preferenze, è stata uno dei "cavalli di razza" del movimento di Beppe Grillo alle elezioni Amministrative. Almeno fino alla ormai celeberrima apparizione televisiva alla trasmissione di Rai Tre Ballarò, il 30 ottobre 2012: la comparsata nel salotto di Giovanni Floris le costò l'ira di Grillo, che pubblicò contro di lei e Giovanni Favia il post "Il talk show ti uccide, digli di smettere", nel quale il comico genovese stigmatizzava le presenze tv dei suoi candidati ("il punto G è quello che ti dà l'orgasmo nei salotti televisivi"). Da allora, una sequela di attacchi da parte degli adepti internauti del M5S e soprattutto la cacciata dal movimento, condita dall'interdizione a usare il logo grillino per le sue campagne. Qualche tempo dopo, in piena bagarre a 5 stelle sui temi delle indennità parlamentari, dei profitti del blog di Grillo e sulla gestione stessa del partito, la Salsi torna a parlare: "Nel movimento non c'è alcuna trasparenza".
Liberi cittadini contro il regime partitocratico, i privilegi della casta sindacale della triplice, la dittatura grillina e leghista, la casta dei giornalisti
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1 commento:
una intervista da leggere.
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