Evasore e imbroglione: due sentenze per Berlusconi, la seconda è la peggiore
Pubblicato il 24 maggio 2013 10.07 | Ultimo aggiornamento: 24 maggio 2013 10.07
ROMA – Sono arrivate a distanza di un’ora l’una dall’altra e la seconda ha finito, come da imperscrutabili e ferree leggi della comunicazione fast food, per oscurare la prima. Sono le due ultime “sentenze” per Berlusconi. La prima, quella della Corte d’Appello di Milano, è in realtà la motivazione, anzi le motivazioni di sentenza già emessa, sentenza di condanna a quattro anni di pena detentiva e cinque di interdizione dai pubblici uffici. Dicono le motivazioni della sentenza, in estrema ma fedelissima sintesi: Berlusconi condannato perché evasore fiscale in grande stile.
La seconda sentenza è anch’essa in realtà la motivazione del perché la Corte di Cassazione, una sorta di Tribunali dei Tribunali, ha a suo tempo respinto la richiesta di Berlusconi di spostare i suoi processi da Milano a Brescia. Dicono le motivazioni della seconda sentenza, in estrema ma fedelissima sintesi: richiesta respinta quella di Berlusconi perché è un imbroglione. Imbroglione-dice la Cassazione-stavolta non di soldi ma di parole e carte bollate.
La richiesta di Berlusconi di essere salvato dai magistrati milanesi poggiava su questo argomento più volte accampato e ribadito dai suoi legali: a Milano ci sono giudici ostili e prevenuti contro Berlusconi perché giudici politicizzati e non veri giudici. Quindi che la Cassazione salvi l’imputato Berlusconi spostando i suoi processi a Brescia. La Cassazione ha risposto che è Berlusconi ad “infamare” i giudici. Che la visita fiscale disposta a suo carico dopo l’uveite agli occhi non è persecuzione ma normale e legittimo accertamento. Sia detto per inciso, ma non tanto per inciso, contro questa normale, doverosa e legittima forma di accertamento del perché un imputato non si presenta in udienza l’intero Pdl ha dato vita alla protesta sulla scalinata del Palazzo di Giustizia di Milano. L’intero Pdl, tutti i suoi parlamentari. Meno quelli malati, non certo di uveite.
Finito? Non proprio: sempre la Cassazione dice che l’istanza per spostare i processi era solo garbuglio legaleal vero fine di perdere tempo e non “per ragioni di giustizia”. Sempre la Cassazione non sorride anzi giudica offensivo verso tutti i magistrati Berlusconi che tira in ballo la sentenza per il suo divorzio, quella che lo obbliga a pagare e che lui ha imputato a “giudicesse femministe e comuniste”. Berlusconi portava quella sentenza di divorzio come prova della inimicizia di tutti i giudici di Milano contro di lui, la Cassazione porta le sue parole azioni come prova di una inclinazione a imbrogliare carte e parole.
Due sentenze per Berlusconi e la somma fa: evasore e imbroglione. Lui avrebbe voluto: cavaliere e perseguitato. Ma tant’è: si vede che oltre alle Procure di Milano, Napoli, Roma e altre sparse, oltre alla Corte Costituzionale, tutti luoghi che Berlusconi ha già individuato e denunciato come occupati e dominati da magistrati di sinistra che fanno politica, i giudici faziosi, astiosi e rossi devono aver conquistato anche la Corte di Cassazione. Quella stessa Corte lodata da Berlusconi e dal Pdl quando ha emesso sentenza a favore di Berlusconi. Appunto: evasore fiscale lo dicono giudici e sentenze, imbroglione di parole e carte lo dicono i fatti.
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Riceviamo e pubblichiamo.
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