sabato 25 maggio 2013

Gli insegnanti li chiede il ministro. Bravissima Carrozza. E i sindacati pagati dai contribuenti in questi anni di tagli cosa facevano. Pensavano solo ai loro distacchi per non fare niente tutto il giorno. Anzi peggio. Per distruggere quelle poche scuole che ancora funzionavano in Italia.



Il Ministro carrozza vuole un esercito di insegnanti. Gelmini: "Gli insegnanti ci sono, inutile assumerne ancora". Con graduatorie vendute illusioni

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red - Botta e risposta a distanza tra il neo e l'ex Ministro dell'istruzione. Maria Stella Gelmini risponde alle affermazioni della Carrozza che chiede "un esercito di insegnanti". E sulle minacce di dimissioni in caso di mancato aumento delle risorse afferma: " Chi tiene i cordoni della borsa non si spaventa certo se un ministro dice che se ne va"
Le dichiarazioni sono state riportate dal quotidiano "Il Messaggero". "I migliori auguri a Maria Chiara Carrozza, - ha detto la Gelmini - spero sinceramente che abbia più fortuna di me. Per lealtà verso il premier io non ho mai minacciato le dimissioni, anche se tante volte ho alzato, e molto, la voce. Temo però che l’ultimatum sia una pistola scarica. E più che aumentare il numero di insegnanti, credo che si debba procedere lungo il percorso già tracciato: la razionalizzazione delle spese per finanziare la qualità e reimpostare il sistema educativo sulla base del merito"
"La verità viene sempre a galla. Il taglio è stato di 2 miliardi, circa il 4% su un totale di 53 miliardi di bilancio. Anch’io avevo con Tremonti tensioni molto forti. Diceva Berlinguer, mio predecessore, che tra Miur e Mef (Istruzione e Economia) c’è sempre stata dialettica se non conflittualità. Io mi ritrovo nelle parole del ministro Carrozza, ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Chi tiene i cordoni della borsa non si spaventa certo se un ministro dice che se ne va. Né ci si può sottrarre al dovere di ridurre il debito pubblico e mantenere il deficit sotto il 3%. La coperta è stretta e la strada non è certo quella di aumentare le tasse. Razionalizzare la spesa non significa tagliare, ma liberare risorse per la qualità. Noi creammo un fondo di 320 milioni per il merito dal 2010. Sa che fine ha fatto? Nell’emergenza è servito a pagare gli stipendi, cioè gli scatti d’anzianità degli insegnanti. Questa è la realtà del bilancio».
Per la Gelmini, aumentare i docenti è una "logica di sinistra" che ha "proletarizzato" gli insegnanti con stipendi più bassi d'Europa, senza carriera e riconsocimento dei meriti. "Si sono vendute illusioni", afferma, "posti che si sono trasformati non in posti di ruolo ma in posti di attesa in graduatorie infinite."

1 commento:

Unknown ha detto...

Sindacati inutili. Ormai passano il tempo a distruggere le scuole che ancora funzionavano.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...