NEL GIORNO DEL RICORDO DI FALCONE, LA GELMINI SCRIVE QUESTO SU FACEBOOK
L'ex ministro grida allo scandalo per una sentenza che "rientra in un disegno politico assurdo e distorto". Il rispetto della Gelmini per la magistratura e lo Stato
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Nel giorno del ricordo di Giovanni Falcone, l'ex ministro Gelmini, su Facebook, grida allo scandalo per una sentenza che "rientra in un disegno politico assurdo e distorto". Questo è il rispetto che nutre la Gelmini per la magistratura e lo Stato.
"Ha dell'incredibile la vicenda della condanna,del direttore di Panorama, Giorgio Mulè, e della redazione, a cui va tutta la mia solidarietà. La sentenza di primo grado per diffamazione a mezzo stampa, rientra in un disegno politico assurdo e distorto che consiste nel condannare in modo obliquo sempre e comunque la stampa di centro destra. Un silenzio assordante accompagna questo attacco strumentale alla libertà di stampa: dove sono i presunti paladini della stampa libera, ora che non si parla di intercettazioni? E dove sono i soloni dell'informazione che si stracciano le vesti? Eppure e' stato condannato il direttore di un importante settimanale a tiratura nazionale a 8 mesi per omesso controllo e il suo giornalista ad un anno di carcere per diffamazione. Entrambi non potranno godere della condizionale perché già condannati in passato. Dove si calpestano i diritti dei giornalisti non c'e' stampa libera, non c'e' un Paese libero. Continua l'uso politico della giustizia da parte di alcune procure che 'guardano' solo ad una parte dimenticando in modo fazioso l'altra.. "
"Ha dell'incredibile la vicenda della condanna,del direttore di Panorama, Giorgio Mulè, e della redazione, a cui va tutta la mia solidarietà. La sentenza di primo grado per diffamazione a mezzo stampa, rientra in un disegno politico assurdo e distorto che consiste nel condannare in modo obliquo sempre e comunque la stampa di centro destra. Un silenzio assordante accompagna questo attacco strumentale alla libertà di stampa: dove sono i presunti paladini della stampa libera, ora che non si parla di intercettazioni? E dove sono i soloni dell'informazione che si stracciano le vesti? Eppure e' stato condannato il direttore di un importante settimanale a tiratura nazionale a 8 mesi per omesso controllo e il suo giornalista ad un anno di carcere per diffamazione. Entrambi non potranno godere della condizionale perché già condannati in passato. Dove si calpestano i diritti dei giornalisti non c'e' stampa libera, non c'e' un Paese libero. Continua l'uso politico della giustizia da parte di alcune procure che 'guardano' solo ad una parte dimenticando in modo fazioso l'altra.. "
1 commento:
Questi sono i momenti nei quali non vorresti essere italiano.
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