Giappone, borsa di Tokyo in rosso: -7,32%. Il calo della manifattura cinese affossa la piazza nipponica
L'Huffington Post | Di Flavio Bini Pubblicato: 23/05/2013 10:22 CEST | Aggiornato: 23/05/2013 18:19 CEST
L'ultimo calo così pesante era datato 15 marzo 2011. Pochi giorni dopo il devastante sisma-tsunami che colpì il Nordest del Giappone, causando la crisi nucleare di Fukushima. Questa volta a pesare sulla chiusura in profondo rosso della borsa di Tokyo, che ha concluso le contrattazioni a -7,32%, è il dato dell'Hsbc Pmi della Cina, l'indice che misura l'attività manifatturiera, che per la prima volta da sette mesi a questa parte è sceso a quota 49,6 punti dai 50,4 di aprile, ponendosi al di sotto dei 50 punti che segna lo spartiacque tra fase di espansione e fase di contrazione economica.
E per tamponare la - relativa - impennata dei titoli di Stato decennali del Sol Levante, saliti all'1% per la prima volta da un anno a questa parte, la Banca del Giappone ha immesso sul mercato 2 mila miliardi di yen.
Il miracolo dell'Abenomics. Per Tokyo si tratta del primo grosso scossone dopo mesi al galoppo sulla spinta del nuovo corso economico tracciato dal neo presidente Shinzo Abe. La cosiddetta Abenomics ha portato la Borsa a guadagnare oltre 70 punti percentuali in soli sei mesi, con un calo della disoccupazione scendere al 4,1% e un aumento dei consumi delle famiglie, mentre le stime sul prodotto interno lordo prevedono una crescita del 3,5% a fine anno.
Nuovo corso segnato soprattutto da una politica monetaria fortemente espansiva da parte della banca centrale nipponica che può permettersi di immettere grandi liquidità sul mercato, aumentando sensibilmente debito e deficit pubblico, senza temere un eccessivo rialzo dei tassi di interesse, dal momento che oltre il 90% dei titoli di Stato del Paese sono detenuti da soggetti giapponesi, e da un massiccio piano di spesa pubblica volta a stimolare gli investimenti privati.
Le borse europee. Giornata nera per tutte le borse europee, sulla scia del crollo giapponese, e per i timori delle future mosse della Fed. Alla chiusura delle contrattazioni,il Dax di Francoforte ha ceduto il 2,1% a 8.351,98 punti, Parigi è scesa del 2,07% a 3.967,15 punti. A Milano l'indice Ftse mib, maglia nera, ha ceduto il 3,06% a 17.008,42 punti e Londra il 2,1% a 6.696,79 punti. Giù dell'1,4% Madrid.