mercoledì 22 maggio 2013

Bisogna dire sempre quello che loro vogliono sentire. Appena si ha un pensiero critico diventi un traditore. Il contrario della democrazia.


Gabanelli e M5S, prima candidata, poi insultata

CINQUE STELLE ONOREVOLI
20 maggio 2013
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Milena Gabanelli, da presidente della Repubblica in pectore a pietra dello scandalo dei grillini che la insultano. Dopo la trasmissione di Report sulle finanze del Movimento Cinque Stelle, i militanti si dividono.

LA REPLICA | Gabanelli: «Sono state dette cose false?»
Il punto è uno: sono state dette cose false? Se è così siamo pronti a precisare». È la replica di Milena Gabanelli ai simpatizzanti del Movimento 5 Stelle che la criticano per quanto affermato nella puntata di Report ieri. «Almeno - scrive la giornalista in una dichiarazione a Repubblica tv - finora nessuno del M5S mi ha insultata al telefono!. Cosa che invece ha fatto qualche simpatizzante degli ex Ds a proposito dei loro debiti che, secondo loro, dovremmo pagare noi».

Credo che - continua la Gabanelli - la critica sia fastidiosa sempre, per tutti, anche per la sottoscritta, ma si deve accettare, o no? Il punto è: 'sono state dette cose non vere?' In tal caso vengano precisate e le pubblicheremo. Se Casaleggio avesse accettato l'intervista con la Giannini magari si potevano chiarire tutti i dubbi legittimi. Tutto il resto, per chi cerca di fare il proprio mestiere con indipendenza, è nel conto».

Intanto il mondo grillino è in rivolta. Sono lontani i giorni in cui Milena Gabanelli per i Cinque Stelle era la «signora contro i poteri forti, che ha sempre fatto bene il suo lavoro», come ebbe a dire proprio Beppe Grillo. Ieri sera, il servizio «Il transatlantico delle nebbie», di Sabrina Giannini, ha puntato il dito sulla scarsa trasparenza nella gestione economica del Movimento: non sono state pubblicate le fatture delle spese elettorali. Non è chiaro quanti introiti arrivino al blog di Grillo gestito da Casaleggio. Non si conoscono i 'bilanci' del Movimento Cinque Stelle.

MA SUL BLOG DI GRILLO E' FESTIVAL DEGLI INSULTI...

I militanti che inondano i forum si schierano nettamente per la linea della trasparenza. Dal blog del leader a quelli dei meet up, la «signora» del giornalismo ha smosso un vespaio. Anche perché nel servizio, veniva intervistata Federica Salsi, l'eretica dei Cinque Stelle cacciata da Grillo per aver partecipato a Ballarò.

Molti sparano a palle incatenate contro quella che era la prima candidata dei grillini al Quirinale. «Scusate, ma una per lavorare alla Rai, può essere libera?», si chiede ad esempio Paolo B., di Ancona. Una domanda che fa capire quanto sia cambiato il clima interno. «Mi dispiace che pensi più alle sue inchieste che a ciò che la circonda. Io che ho votato M5S, me ne frego se Casaleggio guadagna dalla pubblicità. L'importante è che la merda che c'è in Parlamento se ne vada ed entri la vera politica. Che c... di inchiesta è?», tuona Leonardo T. da Terni.

La maggior parte dei commenti anti-Gabanelli sono più serafici e tranchant. Al limite dell'insulto. Il militante che si firma G.S. scrive che la giornalista «è come una biscia, cambia pelle e incanta gli stupidi che poi si mangia». Secondo Rosario R. è una venduta, «richiamata all'ordine dal padrone PD-L». Mentre Michele da Rimini spiega: «La linea politica del M5s non la decide sicuramente lei». Non mancano le offese, come quelle di un sedicente Ottaviano Augusto: «St..., indaga su sta m...», è tra gli inviti più cortesi.

Ma che Report abbia toccato un nervo scoperto, lo dimostra il fatto che i commenti più votati sono quelli di quanti chiedono a Grillo e Casaleggio di essere finalmente trasparenti sui conti del Movimento. Dove sono le fatture della campagna elettorale e del movimento? E poi: quanto e come guadagna il blog?

La palma del post più apprezzato ha un titolo eloquente: «Difendo Gabanelli». Lo scrive Marino Marquardt, da Napoli. «Rispondere con l'insulto sguaiato, nervoso, volgare a chi pone quesiti seppure scomodi – osserva – è in pieno stile berlusconiano. No, non ci siamo! La Gabanelli da giornalista ha posto degli interrogativi, chi di dovere cerchi di rispondere e di sciogliere eventuali dubbi. Non c'è altra via. Le reazioni sguaiate non sono da persone serene».

Lo stesso militante, che confessa di essere «un giornalista iscritto al M5s», si chiede: «Forse qualcuno dei frequentatori del blog teme che Report abbia colpito nel segno? Si vuole fare come i berlusconiani che - anziché rispondere nel merito delle accuse rivolte a Berlusconi - attaccano i magistrati accusandoli di comportamenti persecutori nei confronti dell'Unto o di essere attraverso i processi funzionali alla sinistra? Dare della “puttana” alla Gabanelli è un inequivocabile segno di debolezza e di paura».

Il secondo post più votato lo firma Enzo B., da Genova. Ed è una richiesta ancora più netta di trasparenza. «Questo – dice – non è il blog di un privato cittadino, che ci può guadagnare quello che vuole senza renderne conto a nessuno. Questo è il blog di colui che per legge (art. 1 comma 5/3, legge 270/2005) è il Capo di un movimento politico con 9 milioni di elettori. Casaleggio ci ha investito un sacco di soldi: è ovvio nonché naturale che si aspetta di farci un sacco di soldi. Questo potrebbe far nascere il legittimo sospetto che Beppe sia entrato in politica per fare, insieme a Casaleggio, dei gran soldi col blog. Non è sicuramente così ma il sospetto può rimanere».

A questo punto, spiega Enzo, «Beppe ha il dovere di dare una risposta chiara in merito, presentando il bilancio del Blog. Non mi pare, pertanto, che ieri la Gabanelli abbia chiesto la luna, né che per chiedere questo occorra essere servi del Pd».

Un'impostazione che ritorna anche sul sito del meet up di Bologna, uno dei più antichi e frequentati, dove Bruno Barbieri osserva che «chi non risponde a domande precise, specie se è un politico, ha sempre torto. Speriamo giungano alla Redazione di Report risposte esaurienti. Non possiamo criticare PD+o-L perché i suoi politicanti svicolano e rispondere come ha fatto il nostro senatore (Giarrusso, ndr). Ci mettiamo al loro livello e ci criticano mettendoci al loro livello. La trasparenza, la chiarezza e la coerenza non saranno mai giustamente un diritto acquisito di qualcuno».

Giampiero sintetizza l'imbarazzo di molti: «Il problema è che a criticare in questo caso specifico è la persona che il movimento voleva come massimo garante della democrazia italiana. Se vogliamo essere coerenti con noi stessi chi ha le risposte alle domande fatte, dovrebbe semplicemente darle». 

1 commento:

Unknown ha detto...

la setta colpisce ancora.

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