giovedì 17 settembre 2015

Un altro esponente dei poteri intermedi che negli ultimi anni ha vissuto fuori dall'Italia.

Squinzi: “Serve lavoro agli italiani, non immigrazione” 

giovedì, 17 settembre 2015 

Giorgio Squinzi (Giuseppe Bellini/Getty Images)
A margine della presentazione della fondazione E4Impact, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi interviene sulla questione migranti con parole che faranno sicuramente discutere: “In questo momento non è l’immigrazione che può risolvere i nostri problemi. Abbiamo bisogno innanzi tutto di ridare lavoro agli italiani. Sarà una visione un pò egoista ma cominciamo a ridare un futuro ai nostri giovani”. Per il leader degli industriali, insomma, gli immigrati non rappresentano una risorsa perché “mi sembra di capire che la maggior parte ha come come destinazione finale altri paesi”.
Squinzi rileva che in Italia “abbiamo una disoccupazione al 13% e quella giovanile è al 40%”, poi esplicita il suo pensiero: “L’immigrazione alla lunga è sempre un fenomeno positivo. Ma l’obiettivo di chi viene in Italia è, per la maggioranza, andare in altri paesi”. Quindi commenta le stime del governo di una crescita del Pil lo 0,9% nel 2015: “Sono dati statistici, per forza sono credibili. Poi possiamo discutere se ci basta una crescita dell’uno per cento, ma dobbiamo prendere atto che il clima sta cambiando. Dopo tredici trimestri negativi, gli ultimi due sono stati positivi e riteniamo lo saranno anche i prossimi”.
Sui rinnovi contrattuali, infine, rispetto ai quali si prevede quello che viene comunemente definito un ‘autunno caldo’, Squinzi si giustifica: “Non dipende da noi, io da presidente di Federchimica ho rinnovato sei contratti di lavoro nazionali senza un’ora di sciopero, questa sarebbe la mia aspettativa”.
GM

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