Migranti, Austria attacca l’Ungheria: “Deportazioni come i nazisti”
"Stipare i rifugiati nei treni e mandarli in luoghi completamente diversi da quelli che essi credono, ci ricorda i più bui capitoli della storia del nostro continente" sono le parole del cancelliere austriaco. Budapest convoca l'ambasciatore di Vienna
Hanno fatto salire su un treno alcuni migranti, convinti di essere diretti in Austria, ma i vagoni si sono fermati a 35 chilometri di distanza da Bicske, dove si trova un campo per richiedenti asilo. È questo l’antefatto, risalente al 3 settembre scorso, che ha suscitato l’attacco del cancelliere austriaco nei confronti dell’Ungheria. “Stipare i rifugiati nei treni e mandarli in luoghi completamente diversi da quelli che essi credono, ci ricorda i più bui capitoli della storia del nostro continente”sono le parole di Werner Faymann, cancelliere austriaco che ha praticamente paragonato le politiche ungheresi nei confronti dei rifugiati alle deportazioni del nazismo.
“Dividere gli esseri umani per religione è inaccettabile“, ha aggiunto Faymann, commentando poi il fatto che alcuni Paesi dell’est europeo, tra cui proprio l’Ungheria del premier Viktor Orban, abbiano espresso preoccupazione dato che molti profughi che arrivano nel nostro continente sono di religione musulmana . Durissima la replica del governo magiaro. “Le frasi di Werner Faymann oggi superano ogni tolleranza”, ha detto il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, che ha definito le parole del cancelliere austriaco come “calunnie incoscienti“. L’Ungheria, ha detto, rispetta tutti gli obblighi comunitari e ha accusato Faymann di parlare per trovare appoggio politico nel suo Paese, in vista delle elezioni regionali. Ma non solo. Perché il ministero degli Esteri ungherese ha fatto sapere che l’ambasciatore austriaco a Budapest è stato convocato e dovrà presentarsi lunedì per pronunciarsi sulle affermazioni del cancelliere.
Nel frattempo le ferrovie ungheresi hanno cominciato i lavori per la costruzione di una specie di “porta” lungo i binari della linea tra Subotica, in Serbia e Szeged, Ungheria. Si tratta di una sorta di barriera per le migliaia di migranti e profughi che passano illegalmente il confine fra i due Paesi, lungo la ferrovia per evitare il muro metallico in costruzione alla frontiera per ordine di Orban. Per i migranti seguire i binari serve a non sbagliare strada: la “porta”lungo la ferrovia invece sarà pronta entro lunedì. Il giorno dopo, e cioè martedì 15 settembre, è prevista invece l’entrata in vigore in Ungheria delle nuove norme in fatto di immigrazione, che prevedono l’arresto di chi entrerà illegalmente nel Paese con condanne fino a tre anni di carcere.
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