174 che avevano attraversato illegalmente la frontiera andranno a processo. Respinte le richieste di asilo, migranti in sciopero della fame al confine. Intanto Orban progetta l'allungamento del muro con Serbia e Romania e i due paesi protestano
La polizia ungherese ha reso noto si aver arrestato 174 migranti che avevano attraversato illegalmente la frontiera, dopo l’entrata in vigore a mezzanotte della legge che punisce l’ingresso illegale nel Paese, e ha fatto sapere che saranno sottoposti a processo. Nel frattempo il governo ungherese sta pensando di estendere il “muro” anti-migranti anche al confine con la Romania, oltre a quello con la Serbia. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto, durante una conferenza stampa a Budapest. “Abbiamo deciso di avviare dei lavori preparatori per la costruzione di una barriera lungo il confine con la Romania, prolungando quella eretta alla frontiera con la Serbia”, ha annunciato Szijjarto, spiegando che da quella direzione potrebbe aumentare la pressione migratoria.
MANIERE FORTI: L’UNGHERIA ARRESTA I MIGRANTI
“La misura è necessaria”, ha spiegato il ministro, “poiché i trafficanti di essere umani potrebbero cambiare le loro rotte a causa della barriera già eretta tra Ungheria e Serbia, ecco perché parte della pressione migratoria potrebbe prendere la direzione della Romania”. Szijjarto ha aggiunto che il ministero degli Esteri romeno è già stato informato del progetto che porterebbe a estendere il tracciato del muro per alcuni chilometri oltre il fiume Mures lungo la frontiera romena. Budapest ha anche dichiarato lo stato di cris. La decisione è stata adottata dopo l’entrata in vigore della nuova legge che consente l’arresto dei migranti illegali. “Il governo nella sua riunione odierna, a causa della situazione provocata dalle migrazioni di massa, ha deciso di dichiarare lo stato di crisi che permetterà alle autorità e alla polizia di impiegare protocolli speciali e misure preventive per bloccare i migranti illegali” ha detto il portavoce del gabinetto magiaro Zoltan Kovacs.
Nel frattempo la situazione comincia a farsi sempre più calda. Un centinaio di migranti al confine di Horgos con la Serbia ha cominciato uno sciopero della fame per protesta contro la chiusura della frontiera dalla mezzanotte. I migranti fischiano e scandiscono slogan al passaggio degli elicotteri ungheresi che dall’alto sorvegliano sulla situazione al confine. I migranti sono accampati in condizioni estremamente difficili nella terra di nessuno tra la frontiera serba e quella ungherese. Nella zona il caldo è forte, sui 30 gradi, e molti sono i bambini che si trovano senza alcun riparo dal sole cocente e senza acqua, cibo e servizi igienici. In tanti si sono rifugiati sotto camion fermi in cerca di ombra Molti migranti mostrano cartelli di protesta con su scritto “no food, no water”.
SERBIA E ROMANIA PROTESTANO
Il ministro serbo incaricato di gestire l’emergenza migranti Aleksandar Vulin ha dichiarato che “la situazione si complica” alla frontiera con l’Ungheria, dove centinaia di rifugiati sono bloccati dopo la chiusura del confina da parte di Budapest. “Il governo ungherese, senza informare le autorità serbe, ha chiuso il valico di frontiera di Horgos e a situazione qui si complica”, ha detto Vulin durante uan visita alla frontiera. Il ministro ha detto alla stampa che un totale di circa 4.000 migranti si trovano in territorio serbo a metà giornata di oggi, dal confine sud di Presevo a a quello con l’Ungheria a nord. “Porteremo qui acqua e cibo per aiutare queste persone” ha detto Vulin, aggiungendo che il problema non potrà essere risolto senza la collaborazione delle autorità ungheresi. Il ministro ha aggiunto che “in nessun caso verrà fatto uso della forza” contro i migranti per sbloccare il posto di frontiera di Horgos. Oggi al vicino valico di Horgos2/Röszke, varie centinaia di rifugiati, molti bambini, attendono sperando in una riapertura che non è prevista, secondo la polizia ungherese, se non quando “ci saranno le condizioni”. L’idea dell’Ungheria di estendere il muro anti-migranti anche al confine con la Romania ha incontrato la netta opposizione di Bucarest. “Riteniamo che erigere una barriera tra due Paesi membri dell’Ue che sono partner strategici non sia un gesto corretto da un punto di vista politico e non in linea con lo spirito europeo”, ha fatto sapere il ministero degli Esteri. Una posizione che e’ stata “riferita alla parte ungherese”. Di fronte ai tentativi dei migranti di trovare rotte alternative, Budapest stamane ha annunciato l’ipotesi di costruire un nuovo muro, dopo la barriera costruita lungo i 175 km di confine con la Serbia.
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