Dopo un battibeccare durato giorni, il Consiglio regionale lombardo ha approvato l'emendamento alla legge sul turismo che penalizzerà nei bandi gli albergatori che danno accoglienza ai richiedenti asilo in maniera volontaria. A favore della proposta della Lega il centrodestra, contrarie le opposizioni. La nuova versione, dopo le polemiche, dice che non potranno accedere a finanziamenti regionali gli albergatori che non abbiano un fatturato derivante solo dal turismo. È prevista però una deroga per i provvedimenti coattivi da parte delle autorità.

L'emendamento è passato con 41 sì e 29 no, con voto segreto chiesto dal centrosinistra. In Aula era presente anche il governatore Roberto Maroni. L’ articolo in questione ha creato tensione politica, non solo con le opposizioni che hanno parlato di propaganda ma anche dentro la maggioranza di centrodestra. La volontà della Lega di inserire nella legge di riforma del settore turistico un intervento in materia di immigrazione ha provocato una lunga mediazione, in particolare con Ncd, che esprime l'assessore competente per la riforma, Mauro Parolini. 
Alla fine Parolini ha presentato un sub-emendamento di compromesso. Con la nuova legge regionale, gli albergatori lombardi che volessero mettersi a disposizione volontariamente per un'iniziativa di accoglienza, sarebbero scoraggiati. La norma afferma infatti la possibilità di accedere ai bandi di finanziamento regionale per “strutture ricettive alberghiere e non alberghiere” solo “qualora il fatturato o il ricavato dell'attività ricettiva degli ultimi tre anni sia integralmente derivante dall'attività turistica”. Detto questo, “nel fatturato o ricavato non sono computate le entrate relative ad attività conseguenti a calamità naturali o altri eventi determinati da disastri naturali o incidenti di particolare rilevanza o altresì in esecuzione di specifici provvedimenti coattivi”. 
Ieri la proposta della Lega era più dura. Con due emendamenti, poi superati, aveva chiesto di stabilire esplicite “premialità per le strutture ricettive lombarde che dichiarano di non ospitare soggetti privi di regolare permesso di soggiorno o soggetti di cui non è stato ancora acclarato lo status di rifugiato”. E addirittura di multare da 5.000 a 10.000 euro le strutture ricettive lombarde che danno accoglienza a “soggetti entrati illegalmente in territorio italiano”, con la possibile sospensione dell'attività dai 6 ai 12 mesi.

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