martedì 15 settembre 2015

I grillini sono completamente incapaci di autoironia. Si prendono talmente sul serio da risultare sempre più ridicoli.

Il Paese che non amaMauro Munafò 

Nuovi capolavori trash: l'inno del Movimento 5 Stelle

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"Ah voi giornalai scrivete solo male del Movimento 5 Stelle".
Ora, sinceramente, ditemi: come si può "scrivere bene" del nuovo inno UFFICIALE del Movimento 5 Stelle per il raduno di Imola di metà ottobre? Se lo avete guardato e avete resistito, possiamo parlarne. Perché si tratta di un messaggio politico, che merita ampio approfondimento.
Come lo spot sull'Euro con Paola Taverna ci ha insegnato, l'estetica del Movimento 5 Stelle si basa sul "brutto perché fatto in casa". Cioè, il fatto che questi video/spot/canzoni siano orribili è proprio voluto perchè già ti fanno passare il messaggio che "è brutto perché lo abbiamo fatto gratis mica come gli altri che pagano milioni e rubano tutto" (qui ne parla anche Rivista Studio).
Che l'idea di fondo vi piaccia o no, il risultato è sempre lo stesso: vengono prodotti a nastro capolavori del trash e con un certo orgoglio. Non dimentichiamo che nel 2015 anche con pochi soldi e a livello amatoriale si possono creare lavori dignitosi o eccellenti. Però no, qua si sceglie sempre di farli orrendi perché è la linea politica e vabbeh.
Parliamo un po' di questo "Lo facciamo solo noi". E' ovvio che l'indiretta citazione di Vasco Rossi ("Siamo solo noi") ti lancia già nell'iperspazio della monnezza. A riportarti a terra ci pensa il testo, riportato integralmente anche nel blog di Beppe Grillo (che suggerisce di impararlo a memoria... e chi se lo scorda). La mia parte preferita è verso la fine:
"Accidenti a ‘ste tre marionette
fan più danni delle sigarette
per fortuna che qui prima o poi
governiamo noi".
L'ardita rima marionette-sigarette è una punizione che l'Italia non merita.
Se il testo della canzone è già da solo devastante (gli inni politici sono sempre orrendi, questo va detto), e le sonorità ricordano il Povia di "Quando i bambini fanno ooh", il video che lo accompagna è pure peggio. Il plot è complesso: una ragazza immotivatamente felice corre in mezzo a un prato leggendo cartelli, vandalizzandoli e poi si accorge di girare intorno a dei nastri colorati che riproducono l'Italia. Nel frattempo passano immagini delle varie proteste grilline (e ci può stare). La parte migliore è però quando la ragazza guarda nel binocolo.
Ehi, vuol dire che guarda il futuro 5 Stelle!
Nella carrellata di immagini futuristiche viene messo di tutto. Ma davvero di tutto. E se uno può anche capire quelle dedicate all'energia verde e alle stampanti 3d, battaglie storiche del Movimento, meno si capisce il riferimento allo skate volante in stile Ritorno al Futuro... L'impressione è che abbiano preso video che sembrano futuristici un po' ovunque e a casaccio.
Spero che almeno questa volta si siano ricordati che va chiesta l'autorizzazione prima di usare le immagini di altri. Perché altrimenti finisce come l'ultima volta, con Ludovico Einaudi che ti costringe a cancellare il video dello spot sull'Euro. E non vorremmo perdere la memoria di questa perla.

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