lunedì 14 settembre 2015

Evviva la trasparenza. E lo streaming dove è finito?

Top secret i costi della kermesse grillina di Imola

M5S
Un apriscatole sopra uno scranno del senato portato dai senatori grillini a Roma, 15 marzo 2013. Un apriscatole, con affianco una spilletta del Movimento 5 Stelle e i tesserini parlamentari dei senatori Maurizio Buccarella, Barbara Lezzi e Daniela Donno.
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Il M5s affitta l’autodromo di Imola per la manifestazione nazionale ma sulle spese c’è un patto di riservatezza
Avevano portano l’apriscatole in parlamento quale simbolo di trasparenza eppure per quel che riguarda il costo dell’autodromo di Imola dove il 17 e 18 ottobre si svolgerà la manifestazione nazionale del Movimento, i Cinquestelle preferiscono la riservatezza.
Quanto è costato affittare l’autodromo di Imola? A porsi la domanda per primo è stato Andrea Zucchini consigliere comunale di una lista civica che ha presentato una richiesta di accesso agli atti al Comune.
Il sindaco di Imola Daniele Manca ci spiega: “C’è una società che si occupa dell’autodromo. Noi come Comune rispondiamo semplicemente ad una richiesta. Sono poi le parti contraenti a mettersi d’accordosulle modalità con le quali l’evento si svolge. Quindi la questione su quanto e come pagano riguarda la gestione dell’autodromo e il Movimento Cinquestelle”.
Zucchini aveva manifestato il suo stupore sulla mancanza di chiarezza sui conti in un post su Facebook: “Una mia richiesta formale per sapere costi e ricavi per il nostro autodromo dalla manifestazione nazionale del M5S ha portato alla luce un patto segreto di riservatezza tra gli amici di Beppe Grillo e Selvatico Estense, presidente di Formula Imola già legato a società estere. È questa la trasparenza di cui parlano tanto i paladini che tuonano contro malcostume e corruzione?”
In effetti appare assai curioso visto che la trasparenza assoluta e il metodo dell’apriscatole sono uno dei paradigmi più sbandierati nella politica della rete grillina.
Un risposta del m5s alla fine c’è stata ma non era quella attesa sui numeri. Infatti Massimo Bugani, consigliere bolognese del M5S, ha attaccato la giornalista che ha rivelato la storia sulla stampa locale: “Nessun inciampo del M5S sulla trasparenza, ma bruttissima caduta di una giornalista per quanto riguarda la corretta informazione. Se vuole le paghiamo il Lasonil e lo mettiamo nel nostro conto spese”.

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