Sondaggi Ipsos, torna a crescere la fiducia in Renzi. Guadagna 5 punti da luglio e sale al 37%. Salvini ne perde 4. Pd al 33%. Bene M5s
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Niente autunno caldo nel gradimento per il premier, che anzi, grazie all'andamento nell'economia e alla imminente riforma del Senato, fa segnare un +5% in più rispetto ai sondaggi di luglio, passando dal 32% al 37%. Secondi Salvini che però perde 4 punti, e la Meloni. Pd al 33%. Bene M5s. Risale Fi. Questi i risultati dell'elaborazione Ipsos PA realizzata da Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera.
Scrive Pagnoncelli.
I sondaggi realizzati nel mese di settembre solitamente fanno registrare un peggioramento del clima sociale e un calo di consensi per il governo e le istituzioni, conseguenza del rientro dalle ferie e delle prospettive incerte. Basti pensare che nel settembre dello scorso anno, dopo la revisione al ribasso delle stime del Pil e la previsione di chiudere l’anno nuovamente in recessione, la fiducia in Renzi era diminuita di 10 punti rispetto al mese di luglio. Quest’anno le cose sembrano andare diversamente.
I buoni segnali nell'economia sono il motivo prevalente della risalita nel gradimento del premier.
L’aumento del Pil superiore alle previsioni, il miglioramento dei dati occupazionali, la crescita dei consumi nonché le prospettiva di ridurre le tasse, rappresentano segnali che fanno intravvedere la luce in fondo al tunnel della crisi. Certo, sono segnali deboli, tutti da consolidare, soprattutto in un periodo caratterizzato da una forte volatilità delle opinioni.
Ma anche il tener duro sulle riforme sembra stia pagando in termini di consenso.
Quanto alla riforma del Senato che, come abbiamo visto nel sondaggio della scorsa settimana, incontra il largo favore dei cittadini (nonostante il malumore per la non elettività) il duro scontro di queste settimane sembra rafforzare la volontà di cambiamento di Renzi.
Tra gli altri esponenti politici rilevati si registra il secondo posto di Meloni e Salvini (quest’ultimo in calo di 4 punti rispetto a luglio) seguiti da Di Maio, Grillo, Berlusconi, Alfano e Vendola, con valori sostanzialmente stabili.
Lo scenario elettorale non presenta variazioni di rilievo rispetto alla rilevazione dello scorso mese di giugno: il Pd si mantiene in testa (33,1%, +1,6% rispetto a giugno) seguito dal Movimento 5 Stelle (27%), dalla Lega (13,7%, in calo di 1%), incalzata da Forza Italia (12,8%).
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