La chiusura dell’Ora della Calabria
Il quotidiano coinvolto nel caso del senatore Gentile è stato chiuso per esigenze di bilancio, ritenute “pretestuose” dal direttore
Nella serata di venerdì 18 aprile 2014, il direttore del quotidiano L’Ora della Calabria – il giornale calabrese protagonista di una vicenda di presunta censura che ha coinvolto il senatore ed ex sottosegretario Antonio Gentile – ha annunciato che il giornale non verrà più pubblicato. La decisione sarebbe stata presa dal liquidatore della società editrice, Giuseppe Bilotta, che l’avrebbe comunicata al direttore Luciano Regolo tramite una mail inviata nel tardo pomeriggio di venerdì. La chiusura del giornale – sia il cartaceo che la versione online – sarebbe stata motivata da Bilotta con l’esigenza di “non gravare con ulteriori spese di stampa il bilancio”, motivazione definita “pretestuosa” da Regolo in una nota molto ripresa dai media locali e da alcuni quotidiani nazionali.
Regolo ritiene che la sospensione improvvisa della pubblicazione dell’Ora sia in verità motivata dall’intenzione di “mettere i bavagli alla redazione” del quotidiano: nel giornale uscito venerdì la stessa redazione aveva infatti sollevato alcune perplessità relative alle modalità e alle procedure di liquidazione della società editrice. Regolo rileva poi nella nota che la decisione di interrompere anche la pubblicazione della versione online del giornale (al momento il sito non è raggiungibile) non è motivata da ragioni economiche, perché il mantenimento del sito è un’attività che “non può avere alcun costo giornaliero sensibile ai fini del bilancio”. Il direttore e i giornalisti della redazione hanno quindi aperto una pagina Facebook che si chiama L’Ora siamo noi, anche se non è ancora chiaro se sarà utilizzata come canale di informazione alternativo rispetto al sito (per ora si trovano soltanto informazioni e dettagli relativi a questa vicenda).
Un giorno prima della sospensione della pubblicazione, giovedì 17, la redazione dell’Ora aveva cominciato uno sciopero di tre giorni per opporsi all’eventualità che il giornale venisse rilevato dal tipografo Umberto De Rose, principale creditore della società editrice dell’Ora. De Rose è stato anche protagonista di una discussissima telefonata lo scorso febbraio, durante la quale l’editore del giornale Alfredo Citrigno ricevette da De Rose delle pressioni affinché non fosse pubblicato un articolo legato a un’indagine sul figlio del senatore del Nuovo Centrodestra Antonio Gentile. Fu quella telefonata ad avviare una vicenda di cui i media nazionali si occuparono per diverse settimane, e che portò alle dimissioni del senatore Antonio Gentile dall’incarico di sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti.
Foto: il direttore dell’Ora della Calabria Luciano Regolo (L’Ora siamo noi/Facebook)
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