domenica 20 aprile 2014

I leghisti sviano gli ignoranti elettori distratti facendo dimenticare che hanno governato con questi ladri per anni. E hanno rubato anche loro.

Maxi condanna per l’ex assessore regionale lombardo Ponzoni

Pubblicato il 19 aprile 2014 da Redazione 
Condanna pesante, 10 anni e sei mesi di reclusione, da parte del tribunale di Monza perMassimo Ponzoni, ex assessore regionale della Lombardia ed ex segretario all’ufficio presidenza durante il governo Formigoni. Nel gennaio 2012 Ponzoni si consegnò alla Guardia di Finanza in seguito ad un’ordinanza di custodia cautelare disposta nell’ambito del “crac Pellicano”, la società immobiliare dichiarata fallita dal tribunale di Monza per un ammanco di € 600.000  di cui l’ex assessore era socio.
A Ponzoni venivano contestati i reati di corruzione, concussione e bancarotta fraudolenta. L’inchiesta tuttavia aveva portato alla luce un sistema politico – affaristico intorno all’assessore emersa in relazione ad un’indagine del dda di Milano sull’ndrangheta. Ponzoni nelle telefonate intercettate si vantava di aver potuto fare a meno dell’ausilio dell’ndrangheta, a differenza di quanto avvenne nelle elezioni del 2005.
ponzoni assessore lombardia condannato
Secondo la ricostruzione del giudice esisteva un “radicato e diffuso sistema di illegalità”  in cui emergeva l’asservimento della funzione pubblica all’interesse privato”. Un sistema fatto non solo di mazzette e voti comprati ma legato indissolubilmente alla ‘Ndrangheta; oltre 20 persone fra suoi parenti, imprenditori, commercialisti e pubblici ufficiali erano stati iscritti nel registro degli indagati in seguito all’inchiesta.
Secondo l’accusa, Ponzoni comprava voti e finanziava le sue campagne elettorali attraverso condotte distrattive nella gestione di società fallite o a lui riconducibili. Inoltre, secondo il gip, era spinto a “procurarsi liquidità” anche per soddisfare “la sua dedizione al consumo di droga” – in particolare cocaina – e per far fronte ai “costi del lusso”. Tra cui spiccano 13 mila euro versati alla pasticceria Cova di via Montenapoleone a Milano e oltre 62 mila pagati ad un “centro studi arredamenti” della Brianza, nonché “noleggi barche” e “viaggi esotici” a favore dell’allora governatore della Lombardia Roberto Formigoni.
Riccardo Bravin

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