Fino ad oggi, pur nella piena consapevolezza di tutti i limiti e le ambiguità che caratterizzano il Movimento 5 Stelle, avevo invitato i miei lettori a votare (con il naso turato) per i pentastellati in vista delle prossime elezioni europee(clicca per leggere). Dopo avere letto sul blog di Grillo un pezzo demenziale, a firma Guido Maria Brera (clicca per leggere), avevo confermato il precedente endorsementcon lo stesso entusiasmo con il quale si va dal dentista. Ora però, dopo avere attentamente meditato sulle proposte di Casaleggio (clicca per leggere), dico basta: i grillini sono oggettivamente invotabili. Sentite cosa ha avuto il coraggio di affermare questa specie di Telespalla Bob intervistato da Peter Gomez e Gianni Barbacetto per il Fatto Quotidiano: “L’euro e l’Europa non devono essere un alibi. Noi abbiamo oggi 800 miliardi di spesa. Di questi, 100 sono tasse sul debito. Degli altri 700, possiamo tagliarne 200. Io discuterò con l’Europa sulla gestione, ma non per questo sono esonerato dal fare pulizia a casa mia”. Avete capito bene? Per il Movimento 5 Stelle, al pari di Boldrin, Napolitano, Renzi, Letta e Merkel, i problemi dell’Italia sono “l’eccesso di spesa pubblica” e “l’ammontare del debito”. Non contento di avere dichiarato simili idiozie, il guru dei miei stivali continua promettendo pure un taglio draconiano della spesa (“fino a 200 miliardi”), nonché la prosecuzione di “quei compiti a casa” tanto cari a Mutti Angela, regina di Germania. A questo punto non è più possibile prendersi in giro da soli: il Movimento 5 Stelle è chiaramente una finta opposizione, nata per assorbire e congelare il crescente malcontento e puntellare lo status quo. Credo sia inutile contestare nel merito le bestialità proferite da Casaleggio. Solo un uomo in malafede (o molto ignorante) può pensare di uscire da una recessione tagliando la nostra “esorbitante spesa pubblica”, facile bersaglio di tutti i demagoghi smascherati dalle analisi proposte da Emiliano Brancaccio (clicca per leggere). Quanto al debito, Casaleggio ha poi l’impudicizia di aggiungere: “A farlo diminuire ci hanno provato tutti: ci ha provato Tremonti, Monti, Letta, ci sta provando Renzi, ma ormai è normale che ogni anno noi ci portiamo a casa centinaia di miliardi di debito pubblico in più. Con la speranza che non aumenti lo spread, sennò le cose peggiorano ulteriormente”. Sfortunatamente, il nostro riccioluto scienziato non sa che esiste una correlazione diretta tra l’aumento del debito e i tagli alla spesa che gli piacciono tanto. Pensare di spegnere un incendio gettando benzina è semplicemente folle. Ma Casaleggio non è stupido, è solo un meschino manipolatore. Chi combatte per davvero il sistema riconosce il predominio della politica sulla finanza. Nessun uomo sinceramente democratico si sognerebbe mai di far dipendere la bontà della sua azione politica dal “capriccio dei mercati”. L’Art 42 della nostra Costituzione, non a caso odiata da banche d’affari come Jp Morgan, stabilisce che: “La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale…”. Mentre l’art 43, a scanso di equivoci, precisa: “A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti, determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale”. I neonazisti tecnocratici oggi al potere hanno completamente invertito, al pari del finto oppositore Casaleggio, i termini del ragionamento: per loro la proprietà privata, con la minaccia di far saltare i conti degli Stati, ha tutto il diritto di pretendere la distruzione del welfare. Il cuore del problema è tutto qui. I Padri Costituenti pensavano che l’economia dovesse fare un passo indietro rispetto alla individuazione, di pertinenza politica, dell’interesse generale. I masnadieri alla Renzi e Casaleggio, invece, sono interpreti malefici di una filosofia antitetica, perversa e malsana; quella che insegna come “i diritti economici e sociali dei cittadini devono essere soppressi di fronte alla bramosie assolutiste del capitale privato globalizzato”. Riconosco di essere stato ingenuo. Da un uomo come Casaleggio, già sodale del massone elitario Enrico Sassoon (clicca per leggere), cos’altro ci si poteva onestamente aspettare?
Francesco Maria Toscano
20/04/2014
CATEGORIE: POLITICA
Sono ingenui anche loro?
(M.B.) Marino Badiale
Sono ingenui anche loro?
Dove voglio arrivare, giacché lo stesso sentore lo vissuto durante il 1998, nel FRONTE NAZIONALE DI TILGHER, lasciamo che il tempo, la storia del m5s faccia il suo corso, dopodiché si avranno più certezze sulla buona fede di Casaleggio. Credo che possa essere sfiduciato, anch’egli. Tappiamoci il naso e abbiamo fede. Nell’articolo succitato il MAESTRO, ha citato anche l’opzione della ignoranza in termini economici, indi tempo al tempo.
Reazione; constatato la falsità di casaleggio, una domanda sgorga spontanea( reazione) quando saranno visibili le Associazioni Eleonor Roosevelt, affinché si possa avere un viatico degno di proposte socialiste liberali senza dovere continuare a lavare il culo alle altrui forze politiche, oppure continuare la snervante caccia alle streghe, demoni!
Voglio dire creiamo un manifesto politico, chiediamo lumi e quant’altro al Gran Oriente Democratico e iniziamo a combattere i neonazisti in modo serio, incisivo e visibile e non in terza persona.
Detto ciò, altrimenti sorge il medesimo dubbio inerente al m5s, solo chiacchiere e distintivo.
POPOLO, INFORMATEVI SU TUTTO PRIMA DI GIUDICARE DELLE STRONZATE SCRITTE DA UNO STRONZO !
“IN GOD WE STRUST” ! IN IDIOTS MUSCH LESS !
«la Casaleggio Associati ha pubblicato su YouTube un video, datato simbolicamente 6 aprile 2051, in cui [si] racconta [...] cosa bisogna aspettarsi dal futuro. [...] L’obiettivo di Prometeus è quello di vivere in un mondo virtuale dove “l’esperienza è la nuova realtà”.
La Casaleggio Associati pubblicò poi un altro videomessaggio in cui una voce femminile spiegava che prima di arrivare alla “sostituzione dell’anima con un avatar”, la società dovrà passare attraverso alcuni momenti difficili
[...]
Nel 2020, dice ancora il video, è previsto l’inizio della Terza guerra mondiale, che durerà venti anni. La guerra sarà vinta dai paesi occidentali, che grazie a Internet, domineranno il mondo intero. Infine, nel 2054, sarà eletto il primo governo mondiale, Gaia».
Tanto più che come manager, diciamolo, ha accumulato una serie di fallimenti rilevanti.
«Antonio Amorosi, blogger e giornalista per Affaritaliani.it, ha esaminato da vicino le carte, cioè i bilanci della ex società di Casaleggio, la Webegg, [...] per evidenziare i “buchi di un milione e 932 mila euro nel 2001 e di quindici milioni 938mila euro nel 2002, su un fatturato di ventisei milioni di euro”».
Oltre a banalizzare concetti che generalmente sono noti ai più, Casaleggio sembra non rendersi conto che non esiste solo il M5S in Parlamento, e quindi le “nostre leggi” dovranno essere discusse anche con gli altri parlamentari, non solo con “i nostri parlamentari”. Sicché, escludendo a priori che il M5S ottenga il 51% dei voti alle elezioni, il discorsetto lascia il tempo che trova.
Casaleggio chiuse il suo striminzito intervento di 2 minuti e 16 secondi citando Marco Aurelio, per ribadire che “dobbiamo ricostruire il senso di comunità in questo paese. Se no non ne veniamo fuori. In alto i cuori!”.
È difficile fare un discorso meno coinvolgente e più inconsistente di questo, ed è forse per questo motivo che Grillo cerca di attirare l’attenzione sbraitando, visto che non solo non ha idee originali, ma non ha nemmeno capito con chi ha a che fare.
L’unica vera rivoluzione di Grillo è stata far credere che il suo fosse un movimento per liberarsi del “solito modo di fare politica” e dal “personalismo” quando il successo stesso del M5s è stato costruito su sagre della salsiccia mandate in streaming e le peggiori paranoie e vendette personali del Capo».
Le utopie cambiano la storia, non le teorie del complotto.