venerdì 25 aprile 2014

Come risolvono i grillini questi problemi. Ma certo con gli F35. Tanto la mafia non strangola con l'accento sulla o.

Crisi, in cinque anni chiuse 75 mila imprese

Lo rivela la Cgia di Mestre: «Situazione pesantissima».

ARTIGIANATO
Se nel primo trimestre di quest'anno si registra qualche timido segnale di ripresa, la situazione maturata in questi ultimi cinque anni di crisi economica è stata drammatica: l'Italia ha perso 75.500 imprese artigiane. Di queste, poco meno di 12 mila operavano nel 'ricco' Triveneto.
I numeri, dice la Cgia di Mestre, fotografano «una situazione pesantissima che consente di dire che l'artigianato è stato il comparto più colpito dalla recessione che si è abbattuta in questi anni nel Paese».
GIÙ COSTRUZIONI E TRASPORTI.L'edilizia, i trasporti e il manifatturiero (metalmeccanica, tessile, abbigliamento e calzature) sono stati i settori che hanno segnato le performance più negative. «Drastica riduzione dei consumi delle famiglie, forte aumento sia delle tasse sia del peso della burocrazia e la restrizione del credito - segnala Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - sono tra le cause che hanno costretto moltissimi artigiani a gettare la spugna. Non potendo contare su nessun ammortizzatore sociale, dopo la chiusura dell'attività moltissimi artigiani non hanno trovato nessun altro impiego e sono andati ad ingrossare il numero dei senza lavoro, portandosi appresso i debiti accumulati in questi anni e un futuro tutto da inventare».
IL VENETO PIÙ COLPITO. Nel Veneto la situazione ha assunto i toni di un vero tracollo. Tra il 2009 e il 2013 mancano all'appello 9.800 imprese artigiane. Di queste, 2.187 operavano in provincia di Treviso, 1.949 a Verona, 1.848 a Vicenza e 1.836 a Venezia. Si stima che in questo quinquennio la contrazione occupazionale dell'artigianato veneto sia stata di circa 28 mila unità.
Venerdì, 25 Aprile 2014

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