lunedì 9 dicembre 2013

Certamente sono numeri dati per difetto. Questo paese è completamente marcio.

Corruzione dilagante, il 20 per cento delle piccole e medie imprese paga tangenti

Sono diventati i piccoli appalti e le commesse minori la nuova frontiera della "bustarella". All'Adnkronos racconta la sua esperienza un imprenditore che ammette di aver pagato tangenti che spiega, "non sono più solo quelle di una volta, anche se la bustarella per corrompere l'ufficiale pubblico resiste ancora"
La Repubblica 9 Dicembre 2013
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Il dato è preoccupante: una piccola-media impresa su cinque paga tangenti secondo una ricerca dell'Adnkronos ripresa da molti quotidiani.
Una corruzione dilagante, quotidiana, che non trova lo spazio che meriterebbe sui giornali e in televisione.
Sono diventati i piccoli appalti e le commesse minori la nuova frontiera della "bustarella". Un po' di numeri: 5 pmi (piccole medio imprese) su 10 hanno rifiutato almeno una richiesta di denaro per concludere un affare nel corso dell'ultimo anno; 2 imprese su 10 ammettono di aver pagato una tangente, sotto una qualsiasi forma; 4 su 10 pensano che in futuro possano essere costrette a farlo
Preoccupa anche il dato che riguarda le mancate denunce: infatti tra le imprese che hanno ricevuto richieste di denaro,soltanto 1 su 10 ha denunciato. Già, perchè in tanti pensano che "da solo non puoi cambiare nulla, ottieni un solo risultato, spesso irreversibile: non lavori più".
Un mondo imprenditoriale quasi o del tutto rassegnato, racconta Repubblica, che non vede altra strada che la tangente per poter fare il proprio mestiere. Infatti tutto viene percepito come un 'sistema consolidato': 8 imprese su 10 pensano che le proprie possibilità di chiudere affari sia influenzata da tangenti pagate da altri.
Il fenomeno è diffuso sia nelle contrattazioni tra privati sia nei rapporti con la pubblica amministrazione. Nel primo caso, le imprese si trovano spesso a dover pagare intermediari per vincere gare d'appalto improvvisate e condotte senza regole. Un fenomeno, questo, che viene segnalato in crescita rispetto al più tradizionale ricorso alla bustarella per tentare di pilotare gli appalti pubblici, che ha aumentato la sua diffusione tra quelli di importi ridotti, abitualmente 'frequentati' dalle piccole e medie imprese.
All'Adnkronos racconta la sua esperienza personale un imprenditore che ammette di aver pagato tangenti:
Le tangenti, spiega, "non sono più solo quelle di una volta, anche se la bustarella per corrompere l'ufficiale pubblico resiste ancora". Quasi sempre, soprattutto per le imprese più piccole, si tratta di corruzione di basso livello, che coinvolge il geometra del piccolo comune o il responsabile della sicurezza di un cantiere. Per non parlare dei vigili urbani. "Per chiudere un lavoro da 100mila euro bisogna metterne almeno in conto 10mila da investire per oliare gli ingranaggi della burocrazia", sintetizza l'imprenditore.

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