Sciopero 9 dicembre: l’ombra dell’estrema destra dietro i Forconi
di Alberto Sofia - 09/12/2013 - Timori per l'infiltrazione di gruppi neofascisti nel movimento che minacciare di bloccare la rete autostradale
Dietro il blocco degli autotrasportatori e lo sciopero del 9 dicembre dei Forconi, l’ombra, nemmeno troppo nascosta, dell’estrema destra. Con la stessa Casapound che ha invitato i propri militanti a sostenere le manifestazioni di protesta, con il rischio di paralisi e disagi tra le autostrade e le vie di comunicazione di tutta la penisola. Eppure, nelle prime ore del mattino, i disagi sembrano contenuti. La partecipazione sembra limitata: pochi partecipanti a Torino, dove ci sono circa 200 manifestanti in piazza Derna e 150 in piazza Pitagora. Ma la circolazione non è bloccata. Anche a Milano e in provincia, snodo di importanti arterie autostradali, non si segnalano blocchi ma solo alcuni presidi, con scarsa partecipazione. Confermata la linea dei Forconi anche a Catania: sciopero confermato con presidi, ma nessun blocco del traffico, tanto che nella sede “simbolo” della protesta del movimento, il casello di San Gregorio dell’autostrada A18 (la Messina-Catania) non ci sono stati blocchi. Soltanto all’altezza di Genova-Bolzaneto si registrano alcune code.
SCIOPERO 9 DICEMBRE DEI FORCONI: LE PROTESTE – Se i numeri dello sciopero sembrano poco rilevanti, alla vigilia non è mancata la tensione, da Torino fino alla Sicilia. Se il leader del Movimento Mariano Ferro aveva assicurato che non vi sarebbero stati blocchi, almeno nell’isola, era stato il Viminale a spiegare di temere non soltanto per il collasso della circolazione stradale, ma soprattutto per le infiltrazioni da destra, compresa quella degli ultrà. Era stato il ministro per la pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia a evocare anche possibili “recrudescenze mafiose”. Anche perché, nelle ultime ore erano comparse alcune scritte minatorie contro i trasportatori che non intendevano partecipare allo sciopero, restando al lavoro. In Sicilia era stata contestata anche la Cna, l’associazione di categoria. Promosso dal movimento politico siciliano dei Forconi, già noto per le mobilitazioni del gennaio 2012, insieme ad altre sigle del piccolo associazionismo antitasse e contrario all’Europa, lo sciopero è stato annunciato in cento punti di presidio lungo tutta la rete autostradale italiana. A dare supporto non soltanto Casapound, ma anche Forza Nuova, altro movimento di estrema destra che aveva radunato i propri militanti, per manifestare “senza etichette”, ma soltanto con il tricolore, come chiede l’agricoltore di Avola Mariano Ferro, leader dei Forconi.
MILITANTI DI FORZA NUOVA FERMATI – Nella scorsa notte già cinque militanti forzanovisti erano stati fermati dagli agenti della questura di Roma, mentre camminavano tra il raccordo anulare e la bretella che collega all’uscita autostradale Roma-Sud. Se i servizi preventivi predisposti dalla questura di Roma avevano scongiurato la protesta dei Forconi nella Capitale, i militanti di estrema destra avevano invece appreso alcune notizie su possibili presidi dei Forconi attraverso Internet. Sono stati identificati e sanzionati per violazione dell’articolo 175 del codice della strada, responsabili di attraversamento pedonale di area autostradale. Un tiepido appoggio per i Forconi era arrivato anche dal leghista Matteo Salvini: «Se devo scegliere se stare con chi blocca le strade o con chi blocca il lavoro scelgo chi lotta per il lavoro perché è peggio chi blocca il lavoro piuttosto di chi blocca le strade per protesta perché non ce la fa più», ha spiegato il neosegretario del Carroccio. La manifestazione dovrebbe protrarsi fino al 13 dicembre, incrociando il voto di fiducia dell’11, quando Danilo Calvani – il leader dei Forconi dell’agro pontino che auspica un direttorio militare – ha minacciato «un’invasione pacifica della Capitale». Calvani non è nuovo alle proteste dei Forconi: già nella prima edizione, nel gennaio 2012, portò i trattori al Circo Massimo, insieme all’ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo. «Agiremo comunque nel rispetto delle regole, vogliono farci passare come eversivi. Forse disorganizzati, ma siamo una forza massiccia», ha sottolineato Calvani, nel tentativo di allontanarsi dall’abbraccio di Forza Nuova e Casapound.
LE INFILTRAZIONI DI ESTREMA DESTRA – Oltre ai timori paventati dal Viminale, in rete non manca chi denuncia le infiltrazioni neofasciste all’interno del MoVimento dei Forconi. Un tentativo di entrismo da parte del mondo dell’estrema destra italiana, rimasta marginale a livello politico, con risultati elettorali che non raggiungono nemmeno l’1%. C’è chi, comeOsservatoriodemocratico.org, chiarisce cosa si nasconda dietro alcune sigle presenti tra i promotori dello sciopero, come Lega delle Terra e i Comitati riuniti agricoli. La prima viene definita come «un’associazione collaterale di Forza nuova». Basta analizzare anche i vertici: l’attuale presidente è Daniele Spairani,un ex coordinatore del partitino di Roberto Fiore a Pavia. Lo stesso che aveva partecipato al raduno di Legnago del movimento, lo scorso 27 settembre. Spiegava Fiore:
In questi anni di totale abbandono del settore primario da parte della politica, il rilancio della Lega della Terra rappresenta una rivoluzione epocale sia in termini concettuali che reali. Per la prima volta in Italia opera un’associazione che non solo denuncia tutte le problematiche del settore ma propone soluzioni concrete a medio-lungo termine per fare del settore agricolo uno dei protagonisti sociali della nuova Italia che dovrà sorgere. Ancora una volta Forza Nuova dimostra di essere vicino senza se e senza ma al mondo agricolo italiano riconoscendo ad esso il grande impegno nella produzione di eccellenze enogastronomiche, vero simbolo del made in Italy”
Al raduno di Legnago, poi, parteciparono associazioni come Christus Rex, l’Associazione Evita Peron, Destra Futuro, Generazione Identitaria. Ma non solo. Su Osservatorio democratico si spiega come il piano per l’agricoltura elaborato dalla Lega della terra sia denominato “Piano Fenice”, dal simbolo de la Fenice, caro a tutti i neofascisti, utilizzato in passato anche dai colonnelli golpisti in Grecia nel 1967. Ma non c’è soltanto la Lega della Terra. Il già citato Danilo Calvani ha spiegato come tra i suoi obiettivi ci fosse il «blocco ad oltranza delle attività produttive e dei trasporti in tutta Italia, fino alle dimissioni dell’intero Parlamento e del Presidente della Repubblica». Aveva spiegato «Vi sarà un periodo transitorio in cui lo stato sarà guidato da una commissione retta dalle forze dell’ordine trascorso il quale si procederà a nuove votazioni». In pratica, auspicando i militari al potere. Altri siti come Contropiano.orgmostrano invece i legami di molti referenti locali del Movimento dei Forconi con gli ambienti di estrema destra.
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