Beppe Grillo contro giornalisti e Napolitano. I senatori M5s: "Toni aspri e sbrigativi, così è bullismo"
L'Huffington Post | Di Pietro Salvatori Pubblicato: 08/12/2013 15:55 CET | Aggiornato: 08/12/2013 18:09 CET
Nella giornata nella quale Renato Brunetta ha preso di petto il Colle ("A forza di compensare, sopperire e sostituirsi, si sta completamente scardinando la Carta costituzionale"), anche Beppe Grillo dalle colonne del suo blog si è scagliato contro il presidente della Repubblica. "L'unico atto degno che gli rimane è tornare alla legge precedente (basta un voto in aula), il Mattarellum, sciogliere le Camere e non farsi più vedere in giro".
L'ex comico poi ironizza:
Napolitano è un dogma. Propongo per legittimare la sua posizione, per ora auto conferita solo da lui stesso medesimo, una proposta di legge: "Noi pertanto dogma da dio rivelato, annunciamo che Napolitano Pontifex Maximus, quando parla ex Cathedra, per la sua suprema autorità definisce una dottrina sulle leggi, debba godere di infallibilità e pertanto tali leggi essere per se stesse e non pel consenso dei cittadini, irreformabili. Se alcuno poi, tolgalo Iddio, osasse contraddire a questa nostra definizione, sia anatema, monito, altolà dal Colle."
Qualche ora prima aveva rimpolpato la rubrica del "Giornalista del giorno". Dopo Maria Novella Oppo, gli strali si sono indirizzati nei confronti di Francesco Merlo, nota penna di Repubblica.
Toni e metodi che non sono affatto piaciuti ad alcuni senatori del Movimento 5 stelle. È stato Francesco Campanella a prendere carta e penna (digitali) e a scrivere chiaro e tondo sul suo blog:
"Il soggetto criticato dal giornalista non è il suo giudice migliore. Non lo è perchè il suo parere critico può apparire indotto da malanimo e così può correre il rischio di corroborare le critiche col proprio atteggiamento malaccorto. Se poi il soggetto criticato dal giornalista è potente (quale che sia la specie di potere che detiene) e si esprime in modo aspro e sbrigativo, la sua reazione ha uno sgradevole sapore di bullismo, specialmente se il giornalista non appartiene al novero delle grandi firme ma è un nome poco conosciuto fuori dall'ambiente. Il #m5s deve guardarsi da atteggiamenti di questa sorta.
Un pensiero immediatamente condiviso da alcuni suoi colleghi. Prima da Alessandra Bencini, che su Facebook sottoscrive: "Il mio pensiero è scritto in queste parole". Poi da Laura Bignami, che rilancia il post su Twitter. Questa mattina li aveva preceduti il deputato Tommaso Currò, che aveva parlato all'Unità di "editto bulgaro come quello che fece Berlusconi". Anche questo nuovo fronte, probabilmente, rientrerà nel documento che i parlamentari del M5s hanno messo appunto per sollecitare un cambio di direzione nella guida del Movimento.