Hanno denunciato Grillo per istigazione di militari a disobbedire alle leggi. E non è una bufala
Girava ieri un'immagine con un foglio in cui si leggeva che alcune persone avessero denunciato Beppe Grillo per la "Lettera aperta" a Leonardo Gallitelli, Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Alessandro Pansa, capo della Polizia di Stato e Claudio Graziano, Capo di stato maggiore dell'Esercito italiano:
in cui secondo molti utenti su internet vi sarebbe un'istigazione di militari a disobbedire alle leggi, punita con l'art. 266 del Codice Penale:
Alcuni pensavano fosse una bufala per via della mancanza dei timbri (ovvero, hanno stampato il foglio, ma la denuncia non è mai avvenuta per davvero). In realtà il comico è stato veramente denunciato, come si può vedere da queste immagini in cui vi è la conferma, con il timbro, della "Legione Carabinieri Lazio":
Nessuna bufala dunque....Ora aspettiamo e vediamo come procede la vicenda.
PS: per quanto riguarda i poliziotti che si sono tolti i caschi, nulla di eccezionale...Se non ci sono scontru e le manifestazioni si svolgono pacificamente, i caschi vengono tolti sempre...La stessa bufala girava un anno fa e vedeva protagonisti i manifestanti di Occupy e la polizia tedesca.
("Mi rivolgo a voi che avete la responsabilità della sicurezza del Paese. Questo è un appello per l'Italia. Il momento storico che stiamo vivendo è molto pericoloso. Le istituzioni sono delegittimate. La legge elettorale è stata considerata incostituzionale. Parlamento, Governo e Presidente della Repubblica stanno svolgendo arbitrariamente le loro funzioni. E' indifferente che qualche costituzionalista, qualche giornalista, qualche politico affermi il contrario, questi sono i fatti, questo è il comune sentire della nazione. I partiti sono anch'essi delegittimati dai continui scandali, dalla trattativa Stato - mafia, dalla contiguità di alcuni loro membri con la criminalità organizzata, dall'indifferenza verso i problemi del Paese, dall'appropriazione indebita di 2,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici bocciati dalla volontà popolare attraverso un referendum. La gestione della cosa pubblica, dei servizi sociali, dalla sanità alla scuola alla sicurezza è allo sbando. L'economia è al tracollo, la disoccupazione, in particolare giovanile, sta arrivando a livelli intollerabili, la piccola e media impresa sta scomparendo. Il Governo è inesistente, capace solo di continue dichiarazioni di ottimismo subito smentite dai fatti il giorno seguente. I partiti hanno occupato ogni spazio, dall'economia, all'informazione, alla destinazione dei soldi pubblici per foraggiare le lobby da cui provengono spesso i loro appartenenti. L'Italia ha perso la sovranità monetaria, la sovranità fiscale e si appresta a perdere ben presto anche quella economica con l'ipotesi più che probabile di essere strangolata dalle politiche recessive del Fondo Monetario Internazionale. Gran parte dei cittadini è tenuta all'oscuro della reale situazione in cui versa il Paese grazie a un regime di disinformazione che pone l'Italia al 70esimo posto per la libertà di stampa dopo molti Stati del cosiddetto Terzo Mondo. I disordini di ieri in tutta Italia sono per la maggior parte dovuti a gente esasperata per le sue condizioni di vita e per l'arroganza, la sordità, il menefreghismo di una classe politica che non rinuncia ad alcun privilegio, tesa soltanto a perpetuare sé stessa. La protesta di ieri può essere l'inizio di un incendio o l'annuncio di future rivolte forse incontrollabili. Alcuni agenti di Polizia e della Guardia di Finanza a Torino si sono tolti il casco, si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i loro fratelli. E' stato un grande gesto e spero che per loro non vi siano conseguenze disciplinari.Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell'Ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l'Italia cambierà.
In alto i cuori."
Beppe Grillo),
in cui secondo molti utenti su internet vi sarebbe un'istigazione di militari a disobbedire alle leggi, punita con l'art. 266 del Codice Penale:
Chiunque [c.p. 327] istiga i militari a disobbedire alle leggi [c.p. 415] o a violare il giuramento dato o i doveri della disciplina militare o altri doveri inerenti al proprio stato, ovvero fa a militari l'apologia di fatti contrari alle leggi, al giuramento, alla disciplina o ad altri doveri militari, è punito, per ciò solo, se il fatto non costituisce un più grave delitto, con la reclusione da uno a tre anni [c.p. 115, 265, 272].
La pena è della reclusione da due a cinque anni se il fatto è commesso pubblicamente [c.p. 265, 268, 269, 272, 302, 327, 654; c.p.m.p. 8, 9, 214].
Agli effetti della legge penale, il reato si considera avvenuto pubblicamente quando il fatto è commesso:
1. col mezzo della stampa, o con altro mezzo di propaganda (1);
2. in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di più persone;
3. in una riunione che, per il luogo in cui è tenuta, o per il numero degli intervenuti, o per lo scopo od oggetto di essa, abbia carattere di riunione non privata [c.p. 7, n. 1]
[ Nota: La norma prevede due possibili condotte: di istigazione o violazione e di apologia. Per quanto riguarda specificamente la seconda condotta, l'apologia [v. 272], ne integra ad esempio gli estremi l'istigazione aggravata di militari a disobbedire alle leggi, compiuta attraverso scritte su edifici o cose mobili, di fatti posti in essere o propugnati dalle brigate rosse, ossia di fatti diretti al sovvertimento violento dello Stato democratico. La norma in esame, inoltre, si applica solo quando il fatto non costituisce più grave reato (principio di sussidiarietà), e se il fatto è commesso da un militare si applica l'ipotesi speciale di cui all'art. 213 c.p.m.p.]
Alcuni pensavano fosse una bufala per via della mancanza dei timbri (ovvero, hanno stampato il foglio, ma la denuncia non è mai avvenuta per davvero). In realtà il comico è stato veramente denunciato, come si può vedere da queste immagini in cui vi è la conferma, con il timbro, della "Legione Carabinieri Lazio":
Nessuna bufala dunque....Ora aspettiamo e vediamo come procede la vicenda.
PS: per quanto riguarda i poliziotti che si sono tolti i caschi, nulla di eccezionale...Se non ci sono scontru e le manifestazioni si svolgono pacificamente, i caschi vengono tolti sempre...La stessa bufala girava un anno fa e vedeva protagonisti i manifestanti di Occupy e la polizia tedesca.
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