lunedì 9 dicembre 2013

L'unico vero grande e sicuro erede di Berlusconi è il Generale Pound e gli eredi dei PDellini sono i grillini.

BERLUSCONI&GRILLO  L'uso spregiudicato del "porcellum"
 La santa alleanza degli sfascisti
I due pregiudicati inventano liste di deputati "abusivi" per la bocciatura di una legge che Calderoli inventò per aiutare il Cavaliere ad impedire la vittoria di Prodi. E minacciano Napolitano perché non ha dato la grazia all'espulso dal Senato
di Ennio Simeone
Gli sfascisti sono entrati in azione. Hanno deciso di far leva sulla pronuncia di incostituzionalità del "porcellum" per dare l'assalto alla diligenza creando confusione, alzando polveroni, agitando liste proscrizione, aizzando l'opinione pubblica. La parola d'ordine di alcuni esponenti di Forza Italia è: "questo parlamento è fuori legge". Ma, non contenti, hanno anche stilato una lista di deputati "illegittimi"  a cura di quel gran signore di Alessandro Sallusti (con la consulenza, si presume, di Daniela Santanchè) che l'ha pubblicata sul giornale della famiglia Berlusconi corredata di fotografie, che subito un altro campione di legalità, l'ex comico Beppe Grillo, ha riprodotto sul suo blog corredandola con la perentoria ingiunzione: "Questi signori non devono più entrare alla Camera: non hanno alcuna legittimità. Devono essere fermati all'ingresso di Montecitorio. Senza di loro il governo Letta-Napolitano non esiste più. Bisogna andare al voto al più presto". 
Nell'elenco questi mestatori inseriscono, definendoli disinvoltamente "abusivi", solo deputati del Pd, di Sel, del Centro democratico e della altoatesina Svp, che, coalizzati, hanno ottenuto il premio di maggioranza dichiarato incostituzionale dalla Consulta. Si sono guardati bene dall'inserire i senatori, evidentemente perché avrebbero dovuto elencare diversi nomi di eletti del Pdl/Forza Italia e del M5s che del premio di maggioranza si sono avvalsi in molte regioni. Ma questo è solo un dettaglio… Come è un dettaglio che ad impugnare l'arma della incostituzionalità del "porcellum" sia proprio il partito che quella legge impose agli italiani nel 2005 con l'obiettivo - dichiarato dal primo firmatario, quel Calderolileader dell'alleata Lega - di impedire a Prodi di battere nuovamente il Cavaliere o di limitarne la vittoria. E un piccolo dettaglio è che ad esso si sia affiancato quel Grillo che fino a pochi giorni fa chiedeva lo scioglimento delle Camere ed elezioni anticipate proprio con il "porcellum".
La sfacciataggine, insomma, non ha limiti, anche perché questi signori sanno benissimo che occorre attendere la stesura e il deposito della sentenza da parte della Corte Costituzionale perché se ne possano dedurre le esatte conseguenze, che saranno comunque di tutt'altra natura come già anticipato dal presidenteSilvestri. Ma sanno anche che se si volesse seguirli nel loro catastrofico ragionamento si arriverebbe a dichiarare "fuori legge" anche altri due interi parlamenti eletti con quella legge dal 2006 in poi e tutte le leggi, le nomine e gli atti compiuti. Il  che è semplicemente assurdo.
Dunque il loro unico scopo è sfasciare, distruggere, minare le istituzioni, creare il caos: l'uno nella speranza di  recuperare un po' di voti perduti dopo le figuracce accumulate dai suoi grillini in questi mesi di inutile frequentazione del parlamento, gli altri per vendicare il loro capo disarcionato dal seggio senatoriale dopo la condanna definitiva per frode fiscale. Infatti subito il capogruppo di FI alla Camera, Brunetta, si è tuffato sulla sentenza della Corte affermando - udite, udite - che  "le Camere sono politicamente delegittimate, ma anche dal punto di vista tecnico la sentenza avrà conseguenze devastanti perché su 30 membri della giunta per le elezioni della Camera ben 10 sono diventati deputati grazie al premio di maggioranza, e dunque sono a rischio decadenza. In parole povere: più del 33% dei componenti dell'organo è in palese conflitto d'interessi". 
A cementare l'alleanza non dichiarata Grillo-Berlusconi c'è il proposito di colpire Napolitano, colpevole di non aver voluto dare a Berlusconi la grazia senza che il cavaliere ne facesse richiesta. Il comico infatti rilancia la minaccia di voler chiedere l'impeachment  del presidente (che il capogruppo del Pd in Senato,Zanda, bolla come una corbelleria, perché lo si può proporre solo in caso di alto tradimento della capo dello Stato), e subito Brunetta dice: "Quando il Movimento 5 Stelle presenterà l'atto d'accusa in Parlamento contro Giorgio Napolitano avremo il dovere di esaminarla". E il senatore FI Augusto Minzolini  di rincalzo: ''Se il comico che si è fatto politico chiederà l'impeachment del sovrano, c'è da valutare attentamente le motivazioni. E se sarà convincente, come io credo, sarò pronto a dire sì: meglio questa vecchia Repubblica mezza ammaccata, che una strana monarchia''. Una bella gara con la Santanchè, la quale con entusiasmo dichiara: "Sarei molto contenta se Napolitano non fosse più il presidente della Repubblica perché ha fallito nella missione della pacificazione. Le larghe intese sono fallite. Sono pronta a votare l'impeachment dei grillini nei suoi confronti. In Italia c'è stato un colpo di stato, la democrazia è dimezzata. Napolitano si dimetta". 
L'input lo ha dato Berlusconi scrivendo in una lettera ai suoi parlamentari: "L'intreccio fra logiche politiche della sinistra e strumenti giudiziari sta mettendo seriamente in pericolo il concetto stesso di libertà, democrazia, stato di diritto. E a questo disegno non sono estranei i più alti organi di garanzia delle nostre Istituzioni". Oggi al raduno dei club "Forza Silvio" - dopo aver riproposto il solito numero da avanspettacolo con le dieci domande con richiesta di rispondere sììììì e nooooo - è arrivato a fare profferte al M5s e persino a Sel di formare un governo con Forza Italia.
Insomma due personaggi che sono fuori dal parlamento, Berlusconi e Grillo, perché entrambi pregiudicati, marciano in sintonia ergendosi a paladini della volontà popolare usando come arma contundente una legge truffaldina inventata per impedire che la volontà popolare esprimersi correttamente.
E la domenica l'hanno dedicata a rincarare la dose, avendo entrambi come bersaglio il presidente della Repubblica, accusato dal comico del Cinquestelle e dal comico di Forza Italia (Brunetta) di "violare la Costituzione" senza mai dire - e infatti non avrebbero modo di motivarla - come, quando e perché Napolitano l'avrebbe violata. Forse per aver espresso una opinione sulla legittimità del parlamento?!

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