Impeachment Napolitano, asse M5S-Forza Italia Il capo dello Stato: Camere legittime. Grillo: è un presidente incostituzionale. Brunetta: il Colle scardina Costituzione. Berlusconi: ritorno a Fi dopo tradimenti «Fui costretto a dimettermi e si installò un governo completamente oscuro agli elettori: se questo non è un colpo di stato ditemi co- me si può chiamare». È un Silvio Berlusconi all’attacco (ma col solito mantra) quello che è salito sul palco alla convention di Forza Ita- lia. Intanto si rinsalda l'asse tra Grillo e Forza Italia per l'impeachment di Napolitano. Alla kermesse messa in piedi per presentare i club della nuova Forza Italia, all’Auditorium Conciliazione di Roma, il Cavaliere ripercorre in particolare le fasi che precedettero l’avvento del governo Monti e bolla gli eventi come «colpo di Stato» con un riferimento nemmeno troppo velato al caso Ruby. «Vi ricorda qualcosa l’espressione bunga bunga? - aggiunge il Cavaliere -. Sono stato accusato di cose efferate che ho giurato sulla testa dei miei figli di non aver mai commesso. Io ho 52 testimoni a favore contro sei. I loro sei vincono perché dicono la verità mentre tutti i miei 52 mentono». Inevitabile quindi l’attacco alla magistratura, che secondo Berlusconi «si è data una missione a favore della sinistra». «Da ordine dello Stato - rilancia l’ex premier - si è trasformata in un contropotere che tiene sotto di sé il potere esecutivo e decisionale. Da noi i magistrati non dipendono da nessuno, sono incontrollabili e irresponsabili nemmeno di ciò che commettono per colpe gravi e dolo e si giudicano tra di loro».Poi il Cavaliere nomina Angelino Alfano e dalla platea arrivano una pioggia di fischi e urla di dissenso dalla platea della convention: «Quando ho lasciato il partito ad Alfano - sottolinea l’ex premier - era al 37% e l’ho ripreso all’11,7%». E non manca una stoccata al governo Letta: «Questo governo non ha rispettato i patti. I nostri patti erano tre - aggiunge Berlusconi - nessun aumento dell’Iva, nessuna tassa Imu sulla casa perché per noi è sacra e volevamo un cambiamento forte nel modo di operare di Equitalia. Questo governo è naufragato su queste promesse». Intanto sin rinsalda il fronte M5S-Forza Italia contro il presidente della Repubblica. In giornata, sulla questione della illegittimità del Parlamento dopo la pronuncia della Consulta, Napolitano ha fatto sapere: «Apprezzo molto la risposta di Zagrebelsky oggi e di Onida ieri: gli argomenti dal punto di vista politico e istituzionale sono inoppugnabili e vanno nella direzione opposta di chi dice che il Parlamento è delegittimato». «Napolitano dal Quirinale non lo smuove nessuno - è poi la replica di Beppe Grillo -. Il fatto che sia stato eletto due volte con il Porcellum e sia un presidente incostituzionale al quadrato non lo turba. L'unico atto degno che gli rimane è tornare al Mattarellum (basta un voto in Aula), sciogliere le Camere e non farsi più vedere in giro». «Napolitano è un dogma. Habemus papam - scrive Beppe Grillo sul suo blog, in un post dal titolo “L'infallibilità di Napolitano” -. Il pastore quirinalizio ha acquisito motu proprio l’infallibilità papale in materia elettorale e costituzionale. Se Napoleone fu incoronato re d'Italia nel Duomo di Milano, Napolitano è stato incoronato due volte dal “porcellum cum gaudio”. Con il grande corso condivide il motto “La corona è mia e guai a chi me la tocca”. La bocciatura del Porcellum da parte della Consulta non lo turba, anzi, lo incoraggia a pontificare “La Corte Costituzionale non ha delegittimato l'attuale Parlamento”, infatti la Corte ha solo bocciato il premio di maggioranza e la mancanza di preferenze su cui si regge questo Parlamento ignobile e mercificato, come nel Medioevo avvenne per la vendita delle indulgenze. Solo Napolitano può dire ciò che è o ciò che non è legittimo. “Il Parlamento attuale può ben approvare in qualsiasi momento la legge elettorale”. Un Parlamento illegittimo con schiere di nominati e un premio di maggioranza abnorme che consente a un Governo illegittimo presieduto da un ectoplasma come Letta può fare una nuova legge elettorale? Degli abusivi della democrazia possono riformare il Paese?». «Napolitano non ha né poteri né competenze circa la legittimazione del Parlamento, e non spetta al Quirinale interloquire sulla validazione degli eletti e la completa composizione delle Aule - controbatte quindi il capogruppo di FI Renato Brunetta -. Purtroppo, a forza di compensare, sopperire e sostituirsi, si sta completamente scardinando la Costituzione. La Costituzione esclude un sovrapporsi di Parlamento e presidenza, al punto che per l’elezione del presidente della Repubblica descrive un collegio elettorale diverso dal Parlamento stesso, e nel caso in cui il presidente voglia rivolgersi al Parlamento fissa uno e un solo strumento: il messaggio alle Camere. Purtroppo, a forza di compensare, sopperire e sostituirsi, si sta completamente scardinando la Carta costituzionale». «Quando il Movimento 5 Stelle presenterà l'atto di accusa in Parlamento contro Napolitano avremo il dovere di esaminarla», scandisce Brunetta. |
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lunedì 9 dicembre 2013
Ma quale asse. Sono lo stesso partito. Forza Italia a cinque stelle.
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