La rosicata di Beppe Grillo per Macron presidente
Il leader M5S appare più contrariato rispetto al più furbo commento di Luigi Di Maio
Beppe Grillo non ha per nulla apprezzato la vittoria di Emmanuel Macron. Il leader del M5S, fedele al principio di né di destra né di sinistra, tende a non schierarsi mai nelle elezioni di altri Paesi. Grillo però tradisce i suoi sentimenti quando è costretto a commentare l’attualità per la rilevanza del tema. La vittoria di Emmanuel Macron alle presidenziali francesi è stata immediatamente commentata sul blog di Beppe Grillo, perplesso sin dal titolo: «Macron e i francesi: sarà vero amore?». Il leader del M5S rimarca come primo aspetto l’elevato astensionismo e il numero record di schede bianche o nulle, per evidenziare gli aspetti negativi della vittoria di Macron. Grillo si pone due interrogativi: il primo se si possa parlare di amore della Francia verso Macron, alla luce delle fragilità emerse al ballottaggio, il secondo riguarda invece il FN. Prima Grillo sottolinea come sia clamoroso che il 34% dell’elettorato abbia scelto la destra estrema per esprimere il suo dissenso verso l’Europa, per poi crogiolarsi nel rimpianto per i temi anti UE rappresentanti dal Front National in Francia. Che per Grillo rimangono vincenti, par di capire, visto che l’Italia si trova in una situazione peggiore rispetto ai vicini d’oltralpe.
Considerando che in Francia l’euro, la globalizzazione e le banche non hanno potuto fare disastri paragonabili a quelli perpetrati a danno dei diritti dei cittadini in Italia: dovrebbe essere chiaro quanto è pesante quel 34%…E’ un vero peccato che l’avversione ai disastri della globalizzazione, in Francia, sia stata assorbita dalla difficilmente digeribile Marine Le Pen. A causa del suo “estremismo moderato ma poco” l’Europa vedrà un altro governo uscito delle banche.
Grillo non sopporta l’aura di vittoria dell’Europa assunta dall’elezione di Emmanuel Macron alla presidenza della Francia. Quando Trump era diventato a sorpresa il presidente degli Stati Uniti, il leader M5S aveva esultato per il vaffa degli americani all’establishment. Ora invece la vittoria di Bruxelle rimane indigesta a Grillo, che prova a spiegarla con l’impossibilità per tanti francesi di votare per Marine Le Pen. «E’ comprensibile che Le Pen non superi un numero fra 30 e 40%, così come quanto ardua fosse la scelta cui sono stati costretti i francesi. Basti considerare il numero crescente di cittadini “né con Macron e neppure con Le Pen”». Il leader M5S non risparmia una stoccata all’euro, definita moneta inservibile, e critica la lettura superficiale dell’elezione di Macron come vittoria dell’Europa. «Eppure il racconto eurocrate è che l’Europa è salva. Mi offende questa cultura superficiale della maschera antigas, al posto della oramai mitica molletta per turarsi il naso di italica memoria». Per Grillo l’esultanza dei media evidenzia cosa vuole l’establishment europeo:
La fretta di omologare tutte le forze e movimenti contro la globalizzazione con il termine di populisti ci lascia capire le intenzioni dell’establishment e dei giornalisti loro sodali per il futuro prossimo in Europa: la fakepolitic
Solo alla fine del post il leader M5S recupera un po’ di fiducia in Macron, evidenziando come il nuovo presidente non venga dai partiti tradizionali del sistema politico francese, destra gollista e sinistra socialista. Per Grillo Macron può ispirare più fiducia del PD, perchè in Francia c’è maggior cultura dello Stato sociale e molta meno corruzione. L’intervento sul blog di Beppe Grillo è successivo all’intervista in radio di Luigi Di Maio, che a Rtl 102.5 ha espresso concetti più moderati rispetto al garante. Per il vicepresidente della Camera il successo di Macron è motivato anche dalla distanza da destra e sinistra del nuovo presidente. Marine Le Pen è stata condannata alla sconfitta per il suo legame con il radicalismo di destra. Di Maio augura buon lavoro al nuovo presidente francese, ed evita le critiche e le perplessità che si possono leggere nel post di Grillo.
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