Cuneo, gli abitanti della frazione non vogliono migranti in parrocchia. E il medico replica: "Io non vi curo più"
Un cartello fuori dallo studio: "Rivolgetemi a me solo se siete in pericolo di vita"
“Comincia così la mia resistenza. Agli abitanti della frazione cuneese che hanno esposto il cartello “Noi i negri non li vogliamo”, comunico che non intendo prestar loro alcun intervento sanitario se non in caso di immediato rischio di vita o qualora si configurassero le condizioni di una denuncia per il reato di omissione di soccorso. Siete pertanto pregati di rivolgervi a un altro più qualificato professionista”. Il post è stato diffuso dal dottor Corrado Lauro, che opera anche in chirurgia generale all’ospedale Santa Croce di Carle di Cuneo. Il messaggio su facebook è rivolto agli abitanti delle frazioni di Roata Canale e Spinetta dopo la polemica scoppiata per i manifesti anonimi comparsi nelle vie di questi paesi. I cittadini protestavano aspramente contro l’ipotesi che la Casa delle opere parrocchiali ospitasse 24 migranti o richiedenti asilo. Ma il comitato che sostiene la candidatura a sindaco di Giuseppe Menardi per il centrodestra, vuole denunciare il medico per aver violato il "giuramento di Ippocrate".
La polemica sui migranti aveva
coinvolto anche il vescovo di Cuneo monsignor Piero Delbosco, che aveva incontrato circa 400 cittadini in un'assemblea pubblica il 30 aprile. Ma tutti gli avevano risposto quasi all’unisono: “Non li vogliamo”, dopo due ore e mezza di un dibattitto dai toni accesi in cui il vescovo aveva cercato di spiegare il progetto di accoglienza dell’associazione Ubuntu di Cuneo, una onlus che rientra nell’ambito dell’organizzazione internazionale Lvia.
La polemica sui migranti aveva
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