giovedì 11 maggio 2017

Il grande politico estimatore della Russia di Putin ci dica qualcosa. Questo ragazzo è italiano? E gli italiani non venivano prima?

Diritti gay in Cecenia, attivista italiano fermato a Mosca. La Farnesina si mobilita

Diritti
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“Il governo italiano – afferma il parlamentare europeo Daniele Viotti – deve fare tutto ciò che è nelle proprie forze per riportare a casa Yuri e per occuparsi del rilascio degli altri attivisti russi”
 
“Yuri Guaiana, membro del direttivo dell’Associazione Radicale Certi Diritti è stato arrestato questa mattina a Mosca mentre consegnava per conto dell’Ong AllOut le firme di cittadini da tutto il mondo che chiedono giustizia e verità sulle persecuzioni di gay in Cecenia”. E’ quanto scrive in una nota il segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, Leonardo Monaco.
“Siamo in contatto con la Farnesina, che sta seguendo la vicenda, e con gli avvocati sul posto; sappiamo che Yuri sta bene e conosciamo le coordinate della caserma dove è trattenuto”. Ma la preoccupazione è tanta.
Il ministero degli Esteri italiano ha fatto sapere che si è “immediatamente attivato” per seguire il caso. “Il nostro consolato – ha scritto su Twitter il sottosegretario Benedetto della Vedova – si sta recando ad assisterlo”. Prima di essere arrestato Guayana avuto modo di sottolineare che le firme consegnate al procuratore generale sono 2 milioni”. “Non è mai avvenuto prima. Un numero maggiore di quello della popolazione cecena – ha aggiunto – chiede che si faccia un’inchiesta efficace e che si fermino subito arresti, torture e uccisioni di gay. I cittadini russi meritano di vivere in libertà e in uno stato di diritto. La Russia deve rispettare i trattati internazionali che ha sottoscritto. Nessuno deve sacrificare la propria libertà e la propria vita solo a causa di quello che si è e di chi si ama, nè in Cecenia nè da nessun’altra parte”.
Insieme a Guaiana sono stati fermati anche quattro attivisti russi: sono Alexandra Aleksieva, Marina Dedales, Nikita Safronov e Valentina Dekhtiarenko.
“Il governo italiano – afferma il parlamentare europeo Daniele Viotti, copresidente dell’Intergruppo LGBTI al Parlamento europeo – deve fare tutto ciò che è nelle proprie forze per riportare a casa Yuri e per occuparsi del rilascio degli altri attivisti russi. Sulla vicenda cecena è risultato assordante il silenzio del nostro ministro degli Esteri, Angelino Alfano. Un silenzio intollerabile quello del governo italiano, mentre gli altri ministri europei denunciavano a gran voce l’accaduto. Ho immediatamente informato del fermo di Yuri l’Alto rappresentante Federica Mogherini che sta attivando la delegazione dell’Unione europea a Mosca. La repressione delle libertà in Russia diventa sempre più un problema per i cittadini russi e con ogni evidenza anche per i cittadini europei”.

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