Serracchiani fa infuriare la sinistra sugli stupri
“Più grave se a commetterlo è un rifugiato”: è bufera
“La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre – aveva sostenuto due giorni fa Debora Serracchiani, la governatrice del Pd del Friuli – ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese”.
Serracchiani poi aggiungeva: “In casi come questi riesco a capire il senso di rigetto che si può provare verso individui che commettono crimini così sordidi. Sono convinta che l’obbligo dell’accoglienza umanitaria non possa essere disgiunto da un altrettanto obbligatorio senso di giustizia, da esercitare contro chi rompe un patto di accoglienza. Per quanto mi riguarda, gesti come questo devono prevedere l’espulsione dal nostro paese, ovviamente dopo assolta la pena. Se c’è un problema di legislazione carente in merito bisogna rimediare”.
Apriti cielo. Le parole della Serracchiani hanno dato luogo a una tempesta politica a sinistra, da Mdp (Francesco Laforgia: “Spero che qualcuno fermi questo delirio”) a Nicola Fratoianni (“A furia di inseguire la destra sul suo terreno per un pugno di voti dalle parti del Pd si distrugge via via una cultura politica che ha fatto la storia dell’Italia migliore. Amarezza e raccapriccio”).
Fino a Roberto Saviano via Twitter: “E Matteo Salvini saluta l’ingresso di Debora Serracchiani nella Lega nord – scrive l’autore di Gomorra – Spero la candidi lui, perché se la candida ancora il Pd, significa che il Pd è diventato la Lega nord”.
Moltissime le proteste sui social network.
Ma sconcerto per il linguaggio usato dalla dirigente dem è stato espresso anche dalle file del suo stesso partito. “Siamo sconcertati da questa dichiarazione a commento dello stupro avvenuto a Trieste – scrivono alcuni consiglieri del Pd del Comune di Milano -, i reati e delitti hanno forme e aggettivi diversi a seconda di chi li fa? La violenza e la violenza su una donna, è sempre inaccettabile e non si pesa”, affermano in una nota i consiglieri democratici a palazzo Marino Paola Bocci, Natascia Tosoni, David Gentili, Simonetta D’Amico, Sumaya Abdel Qader, Diana De Marchi, Elena Buscemi, Angelica Vasile, Angelo Turco.
Serracchiani ha poi cercato di chiarire ulteriormente il suo pensiero affidadosi ad un post su Facebook. “Ho sentito il dovere di dire una cosa che credo di buon senso, anche se scomoda”. “I razzisti – si difende ancora la ex vicesegretaria del Pd – vogliono respingere i richiedenti asilo, io voglio accogliere chi scappa dalla guerra. I razzisti pensano che una violenza fatta da uno straniero sia peggiore di quella fatta da un italiano, per me la violenza è sempre e comunque da condannare, senza colore e senza graduatorie. Se occorre lo ripeto. Un richiedente asilo chiede un atto di solidarietà e la comunità che lo accoglie instaura con lui un rapporto di fiducia. Solidarietà e fiducia tengono insieme le famiglie. Per questo una violenza su un minore è odiosa, ma se viene compiuta in famiglia è ancora più odiosa. A renderla tale è il fatto che a commetterla è stata una persona ‘di fiducia’. Oltre alla vittima, della quale ci si dimentica sempre quando scoppiano polemiche ideologiche e pretestuose, vengono infatti traditi gli altri richiedenti asilo e tutti quelli che si battono per l’accoglienza dei migranti”.
La presidente del Friuli Venezia Giulia conclude quindi affermando di aver semplicemente detto “una cosa evidente alla stragrande maggioranza dei nostri concittadini. Non rendersene conto significa fare il gioco di quelli che razzisti lo sono veramente”.
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