L’esposto del Pd alla Procura contro Beppe Grillo per evasione fiscale
Lo ha presentato il tesoriere Dem Bonifazi
Ieri il Partito Democratico ha presentato alla Procura di Roma un esposto chiedendo di verificare i profili fiscali del blog di Beppe Grillo e della Casaleggio Associati. Ad annunciarlo è stato, sempre ieri, il tesoriere del Francesco Bonifazi, avvocato e deputato, che sulla sua pagina Facebook ha scritto:
Alle 12:00, come annunciato ieri, ho presentato l’esposto presso la Procura della Repubblica, che prende le mosse dalla codarda difesa con cui Beppe Grillo disconosce ogni forma di legame con il proprio Blog.
Vediamo ora se il pluripregiudicato Grillo è o meno anche evasore fiscale.
Il sospetto dei tributaristi del Pd è che intorno al blog del leader del Movimento 5 Stelle sia stato creato un sistema poco chiaro per evitare di rendere noti e tassabili dei redditi rilevanti prodotti grazie ai contenuti pubblicati dal popolare comico genovese (derivanti anche dalla vendita di libri e altri gadget). L’obiettivo dell’esposto è insomma quello di chiarire quale rapporto ci sia tra Grillo e le sue pagine web. O meglio, tra Grillo e l’azienda che risulta titolare dei dati.
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ESPOSTO DE PD CONTRO BEPPE GRILLO PER EVASIONE FISCALE
I legali formulano diverse ipotesi. Si pensa alla dichiarazione fiscale infedele di Grillo o all’interposizione fittizia della Casaleggio allo scopo di trarre vantaggi fiscali. Bonifazi lo ha spiegato in una videointervista al Foglio. Si legge oggi sul quotidiano diretto da Claudio Cerasa:
La denuncia di 17 pagine e 24 allegati riguarda profili fiscali e tributari di carattere penale, tocca il rapporto mai chiarito tra il comico e la Casaleggio associati. “Abbiamo sollevato alcune questioni, saranno i magistrati a indagare. Da diversi fatti documentali si desume la titolarità del blog facente capo a Grillo, lo stesso blog lo denota come autore all’interno del codice sorgente, la privacy policy lo qualifica come effettivo titolare così come il Non Statuto all’art. 4… Sia come sia, due sono le alternative: o il blog è effettivamente ascrivibile a Grillo, in tal caso lui dovrebbe partecipare agli introiti, se così non fosse si configurerebbe invece un’ipotesi di interposizione fittizia di società, formalmente amministratrice del sito, allo scopo di trarre vantaggi fiscali, chiamatela pure frode. Oppure Grillo non ha nulla a che fare con il blog, resta allora da comprendere quali siano i flussi di ricchezza intercorrenti tra lui e la società gestrice dal momento che blog e account fanno un uso costante del brand BeppeGrillo, con sfruttamento di nome e immagine. Si tratterebbe di una controprestazione da sottoporre a tassazione agli effetti sia Iva che redditi personali”. In altre parole, se il blog di Grillo non è di Grillo, Grillo dovrebbe aver emesso fattura.
(Foto: ANSA / CLAUDIO PERI)
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