Pinuccia Montanari e l’emergenza monnezza che non c’è a Roma
Pinuccia Montanari, che non ha mai visto un topo a Roma, su Facebook oggi passa al contrattacco dopo l’annuncio delle pulizie straordinarie per Roma fatto da Matteo Renzi ieri. L’assessora in un post comincia a cimentarsi nelle acrobazie linguistiche che già avevano reso famosa la sua predecessora Paola Muraro: non c’è emergenza, dice nella prima riga del suo intervento e nel video. Ci sono criticità, sostiene subito dopo.
La differenza tra emergenza e situazione di criticità? Probabilmente è rintracciabile in questo video:
Oppure in queste foto del TMB NUovo Salario pubblicate dalla CGIL in risposta alle affermazioni dell’assessora:
In realtà, come sappiamo, a Roma un’emergenza rifiuti c’è: all’inizio di aprile Virginia Raggi ha firmato l’ordinanza che indica ad AMAdi portare 1200 tonnellate di rifiuti nei TMB del COLARI, il consorzio che gestisce le aziende di Manlio Cerroni. La prefettura ha proceduto al commissariamento di COLARI per i rapporti con AMA. Si è fatto quindi quello che aveva auspicato Daniele Fortini meno di un anno fa, quando di fronte al “patto della monnezza” stretto tra il Comune e il Colari sotto la benedizione di Paola Muraroaveva obiettato che l’interdittiva antimafia del 2014 impediva ad AMA di entrare in rapporti con l’azienda e aveva auspicato il commissariamento del consorzio.
Questo è stato possibile grazie alla Regione, che ha sancito l’emergenza e ha invitato il Comune a muoversi sulla base dei riscontri di ARPA che ha svolto i controlli negli impianti e ha trovato rifiuti accumulati vicino agli impianti. Proprio a causa dell’interdittiva AMA non può pagare Cerroni, mentre la gestione attuale dei rifiuti non si basa su un contratto firmato tra la municipalizzata e il Colari(per lo stesso motivo). La situazione di emergenza, che esiste nonostante la Montanari voglia, per ragioni politiche, negare l’evidenza, dovrebbe risolversi con lo smaltimento dell’accumulo dei rifiuti dei mesi scorsi dopo il commissariamento del Colari. Quello di Renzi sarà uno spot elettorale, ma chi è senza peccato scagli la prima pietra.
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