Invia per email
Stampa
"Finalmente. Ho sempre creduto nella giustizia". E' l'urlo di Vincenzo De Luca pochi attimi dopo l'assoluzione. Ora può governare senza l'incubo della legge Severino. E stamattina riapre a Salerno anche il cantiere del Crescent, voluto da lui quando era sindaco e dissequestrato dopo due anni. Un 5 febbraio da segnare sul calendario per il governatore della Campania, assolto con formula piena dalla Corte d'Appello di Salerno nel processo relativo al progetto di un termovalorizzatore a Salerno in cui era stato condannato in primo grado per abuso di ufficio. Processo di appello iniziato l'8 gennaio davanti al Collegio giudicante presieduto da Michelangelo Russo.

"Anni di pesante aggressione politica e mediatica, per nulla. Anni di un calvario che avrebbe fatto scoppiare il cuore a chiunque. Abbiamo retto per le profonde motivazioni ideali e morali, e per l'assoluta serenità di coscienza".  Vincenzo De Luca, commenta a caldo  la sentenza. "Esprimo - aggiunge - il mio rispetto per la magistratura, la cui autonomia è un bene per i cittadini onesti e non un privilegio di alcuni. Il controllo di legalità nei confronti di chiunque è doveroso in democrazia".

"Mi auguro che si esaurisca, nel dibattito pubblico, la tendenza dilagante a calpestare con disinvoltura la dignità di persone e famiglie oltre le regole di uno Stato di diritto. Mi auguro - conclude - che si affermi l'abitudine a confrontarsi civilmente, in un clima di rispetto reciproco. L'essere uomini è più importante delle bandiere di partito".

A questo punto, salvo il ricorso in Cassazione da parte della Procura generale, anche il verdetto della Corte Costituzionale sulla legge Severino non è più determinante. De Luca fu sospeso il 26 giugno 2015 dalla carica di presidente della Campania in virtù della legge Severino. Il ricorso d'urgenza presso il Tribunale di Napoli fu accolto il 2 luglio con decreto del presidente della prima sezione civile, Guglielmo Cioffi, permettendogli di nominare la giunta.

Con lui sono stati assolti anche gli altri due imputati nel processo: il dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Salerno, Domenico Barletta e il capo staff di De Luca all'epoca dei fatti, Alberto Di Lorenzo. De Luca nominò proprio Di Lorenzo project manager da affiancare al tecnico già designato, Domenico Barletta all'interno del gruppo di lavoro che doveva progettare la realizzazione dell'inceneritore.

Per tutti la Corte d'appello ha stabilito anche la revoca delle pene accessorie.

La sentenza è arrivata dopo due ore di Camera di consiglio. In mattinata si è svolta l'arringa dell'avvocato Andrea Castaldo: "Non c'è alcuna violazione di norme in relazione alle ordinanze contestate". L'avvocato, in particolare, ha evidenziato che la firma posta da De Luca sull'ordinanza di nomina del project manager Di Lorenzo era  frettolosa: "Ha firmato perché indotto dal dirigente del progetto Domenico. Barletta".

I fatti risalgono al 2008, quando De Luca era sindaco di Salerno e commissario per la realizzazione di un termovalorizzatore in località Cupa Siglia. In primo grado De Luca è stato condannato il 21 gennaio 2015 a un anno di reclusione, pena sospesa, per abuso d'ufficio.  Nel processo di appello il procuratore generale, Antonella Giannelli, aveva chiesto per De Luca una pena di 11 mesi per abuso di ufficio.

In mattinata nell'arringa uno dei difensori di De Luca, l'avvocato Andrea Castaldo, aveva dichiarato: "Vengono contestate violazioni di norme ma in queste norme non si parla di Project manager. Quindi non ci sono violazioni". Castaldo ha sottolineato la non completezza da parte dell'accusa e dei giudici di primo grado delle ordinanze contestate per le quali De Luca era stato condannato in primo grado. Per i fatti per i quali è imputato De Luca, il suo legale, Paolo Carbone, aveva chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste

Dissequestro del Crescent. Intanto proprio oggi, dopo due anni è stato dissequestrato e riprendono i lavori del Crescent, il mega complesso edilizio a forma di mezza luna progettato dall’architetto Ricardo Bofil e voluto da Vincenzo De Luca quando era sindaco.

Domani mattina alle ore 9 verranno rimossi i sigilli per l'esecuzione materiale del dissequestro disposto dal tribunale di Salerno, e da subito riprenderanno i lavori, annuncia all'Agi l'avvocato Lorenzo Lentini, legale dei costruttori Rainone impegnati nella realizzazione dell'opera edilizia sul fronte del mare di Salerno. Lo scorso 13 gennaio, i giudici della seconda sezione penale salernitana avevano accolto la richiesta di dissequestro del complesso edilizio da parte della Crescent srl a condizione che venissero rispettate dai costruttori alcune prescrizioni.

Tra le condizioni fissate per procedere al dissequestro, materiale spiega Lentini, c'erano i nuovi permessi a costruire da ricevere dal Comune, oltre al pagamento da parte dei costruttori della prima rata relativa agli oneri di urbanizzazione insieme alla formalizzazione della polizza fideiussoria per il pagamento di quanto dovuto al Comune di Salerno.

"Tutte queste prescrizioni  - aggiunge Lentini - sono state adempiute e rispettate, quindi adesso il dissequestro, precedentemente subordinato ad alcune condizioni, può ritenersi finalmente materiale ed esecutivo. Siamo molto soddisfatti". Il cantiere del Crescent sarà riaperto dopo 27
mesi dalla polizia
 giudiziaria domani mattina alle ore 9. Davanti ai giudici del secondo collegio della sezione penale del tribunale di Salerno (presidente Vincenzo Siani) prosegue invece il processo per le presunte irregolarità urbanistiche commesse nella realizzazione del Crescent, in cui risultano imputati il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, insieme ad altre 21 persone. Le prossime udienze del processo sono state fissate al 23 febbraio, il 4 aprile e il 18 aprile.