martedì 2 febbraio 2016

Il Movimento 5 stelle a Parma sempre più diviso: ora ci sono tre "movimenti" nel Movimento. Il verdetto spetta a Beppe Grillo

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A Parma per far contenti tutti servirebbero almeno 15 stelle. Cinque non bastano più. A un anno e mezzo dalla fine del mandato del primo sindaco M5s eletto in un capoluogo di provincia i cittadini del "meet up", quelli che allora nel maggio 2012 brindarono all'impresa sotto i portici del Grano, sono sempre più divisi. 
Un unico "Movimento 5 stelle" non esiste più: ora ce ne sono o saranno almeno tre. Il gruppone, quello formato dai consiglieri comunali targati M5s, resta il portante, per intenderci quello nato dopo l'elezione del sindaco Federico Pizzarotti e la sua giunta. Poi, mesi fa, ma senza incarichi politici, è nato il gruppo degli "Amici di Beppe Grillo di Parma e Provincia". Nome scelto non a caso, viste le continue frizioni fra i leader e il sindaco ducale: questo gruppo ad oggi non fa che rimarcare le mancanze del sindaco, le scelte sbagliate e, come scrivono, "rilevano la mancanza di trasparenza e condivisione e gli scostamenti dal programma locale e nazionale" da parte di chi detiene la fascia tricolore. 
Gruppo, quest'ultimo, che non ha nascosto la sua vicinanza alla scelte di due consiglieri comunali Mauro Nuzzo e Fabrizio Savani. Il primo è stato espulso dai banchi del Movimento pochi giorni fa, il secondo si è accodato e ora, con Nuzzo, farà parte del gruppo misto. Oggi entrambi hanno annunciato di voler fondare un nuovo gruppo consiliare: si chiamerà Movimento 5 stelle Parma. Aggiungendo semplicemente il nome della città daranno vita così al terzo "movimento" nel Movimento o fuori dal Movimento, come preferite. MoVimento che sarà così al governo e all'opposizione.
L'espulsione ufficiale di Nuzzo è avvenuta a metà gennaio dopo anni di frizioni con il sindaco, un'espulsione annunciata dopo aver seguito un regolamento interno tutto ducale e votato dalla maggior parte dei grillini. Entrambi, Nuzzo e Savani, hanno criticato Pizzarotti su temi ambientali, culturali e di programma. 
Questa nuova spaccatura, con la nascita del "Movimento cinque stelle Parma" (sul sito del comune gli altri consiglieri sono sotto il "Movimento cinque stelle" senza la dicitura della città) apre un conflitto che, inevitabilmente, dovrà chiamare in causa i vertici nazionali del MoVimento. 
Lo stesso Pizzarotti, durante il consiglio comunale di oggi, rivolto ai due dissidenti e agli Amici di Beppe Grillo ha ricordato "che c'è un regolamento nazionale che vieta che loro possano utilizzare il logo in modo fraudolento: nessuno dei gruppi che non abbiano la lettera a disposizione di utilizzare il logo. E questo vale anche per i consiglieri Nuzzo e Savani". Lettera o meno a questo punto dovrà intervenire lo stesso Grillo. Cosa farà? Concederà il logo a due dissidenti passati al gruppo misto oppure, come suggerisce Pizzarotti, senza alcuna lettera di benestare non avvallerà il neo "Movimento cinque stelle Parma"?. Di certo, dopo le dichiarazioni del primo cittadino sempre più vicino a una lista civica e che "potrebbe" non ricandidarsi con M5s, il verdetto di Grillo sarà determinante.

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