mercoledì 3 febbraio 2016

Ua vergogna tutta italiana. paese nel quale tutti (sindacalisti, politici, professionisti, docenti universitari, ecc. ecc.) si riempiono la bocca della parola merito dopo che hanno sistemato tutti i loro famigliari nelle poltrone del potere.

Il suicidio di Luana Ricca, il fratello Francesco denuncia: "In Italia chi copia va avanti. Mia sorella era un cervello esiliato"

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LUANA RICCAment
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Luana Ricca, 38 anni, era da poco diventata ricercatrice presso l’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dopo aver trascorso alcuni anni a Parigi. In Francia, infatti, aveva realizzato 1500 interventi chirurgici, prima di tornare a L’Aquila nel 2014. Il 29 dicembre scorso Luana si è buttata dal balcone di casa sua. Mamma e chirurgo aveva lasciato la sua famiglia e la Sicilia a 18 anni, per studiare a Roma presso un collegio d’eccellenza. Laureata in Medicina nel 2001 si era specializzata in Chirurgia Generale nel 2007 presso l’Università La Sapienza di Roma, facendo nel frattempo degli stages all’estero: a Londra, a Barcellona e a Parigi.
Suo fratello, Francesco Ricca, ha creato un gruppo su Facebook: "Con e per LUANA RICCA" con 3.650 iscritti per ricordare sua sorella Luana. La comunità è cresciuta in breve tempo raccogliendo le testimonianze di medici e chirurghi che hanno confermato la completa assenza di meritocrazia nel sistema sanitario italiano. Come racconta in un'intervista al Fatto Quotidiano:
Cosa è successo quando è tornata in Italia?
“Appena tornata Luana entra all’Istituto europeo di Oncologia di Umberto Veronesi di Milano, chiamata dal professor Lorenzo Capussotti, dove riesce a fare quello che faceva in Francia. Trattandosi di una struttura privata, non aveva garanzia che potesse essere riconfermata dopo il primo anno. Per questo decide di partecipare al concorso indetto dall’Ospedale regionale dell’Aquila. Pensava che un contratto nella sanità pubblica potesse darle maggiore stabilità per il futuro e avvicinarla alla famiglia. Anche perché, dopo un solo mese nell’Istituto di Veronesi, il professor Capussotti è morto per un infarto”. 
A L'Aquila come è andata?
“Luana vince il concorso classificandosi quinta, ma scopre che il suo posto è occupato. Si sarebbe liberato solo a marzo 2016. Così, nel frattempo, a settembre accetta di lavorare per sei mesi nell’ambulatorio Santissima Annunziata di Sulmona nel reparto di Endoscopia, quando in Francia lavorava per un centro di eccellenza europeo di trapianti di fegato. Qui le cose non vanno per niente bene perché Luana trova un ambiente ostile e colleghi che non accettano il suo ruolo e la sua opinione, soprattutto professionale”
E Luana come ha reagito?
“Parliamo di una persona formata in centri internazionali e sprecata pe il ruolo che si è trovata a ricoprire. Ricordo quando mi raccontò che proprio dopo uno dei primi interventi un suo collega le disse: “Tu stai al posto tuo, non abbiamo bisogno dei tuoi consigli”. Questo è il paradosso italiano, non ha posto per i più bravi e non ti permette di fare ciò che sai fare”.

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