Parma, M5S contro M5S. E Grillo non sa che fare
In quella che una volta era l’avanguardia del grillismo ecco due fuoriusciti. E si litiga sul simbolo
Mentre Beppe Grillo si sdoppia alla prima del nuovo spettacolo, in scena ieri sera a Milano al teatro Linear Ciak, a Parma il Movimento Cinquestelle si sdoppia in consiglia comunale. M5S maggioranza, M5S opposizione.
Parma, si sa, ha sempre rappresentato un’avanguardia del movimento fondato da Grillo&Casaleggio: è stata la prima città che ha avuto un sindaco pentastellato, è stata la città che, più di altre, ha fatto parlare gli attivisti e il blog per le posizioni spesso non allineate della fascia tricolore grillina. Ora l’ultima novità, con la fuoriuscita di due consiglieri comunali, è nato ungruppo autonomo che potrebbe sfoggiare (ed è questo il vero vulnus) il simbolo originario dei pentastellati. “Cinque Stelle Parma” è formato da Mauro Nuzzo, il consigliere recentemente cacciato dai vertici e Fabrizio Savani che ha dato l’addio al gruppo di maggioranza che sull’espulsione di Nuzzo aveva votato contro.
Sul suo blog Savani spiega: “Esco dal gruppo di maggioranza composta da ‘cittadini prestati alla politica’ perché sono convinto che non abbia saputo o non abbia voluto rispettare le promesse elettorali e il ruolo di portavoce attribuitogli dal Movimento 5 stelle che voleva distinguersi dai tradizionali partiti attraverso un nuovo modello di fare politica”. Savani sempre sul suo blog era stato molto duro: “Il confronto politico non è ammesso, il dibattito politico è perennemente soppresso a cominciare dal sindaco, che interpreta ogni critica come offesa personale”. E rincara la dose: “Penso che si tratti di un gruppo dove comincia la deriva politica antidemocratica”, ha scritto Savani. Al consigliere risponde M5S Parma su Facebook: “A nessuno è mai stato impedito di esprimere le proprie opinioni”, le accuse di Savani sono “falsità”.
Secondo Nuzzo, la formazione del gruppo rappresenta la dimostrazione che il movimento Cinquestelle possiede i giusti anticorpi ed accusa a suo volta Pizzarrotti non essere in linea con le promesse elettorali: insomma il logo andrebbe tolto a lui.
Insomma a Parma lo scontro è aperto e va oltre le semplici beghe interne alla gestione delle vicenda comunale, ma investe la stessa declinazione di cosa sia e voglia essere il M5S. Rimane aperta la questione dell’uso del simbolo. Teoricamente i consiglieri ad inizio mandato firmano per il loro uso e, quindi, dovrebbe essere ancora a loro disposizione. Inoltre, per Savani e Nuzzo, a differenza di quanto avvenuto per i consiglieri anti-Nogarin, per ora non è arrivata nessuna espulsione da parte dei vertici nazionali del Movimento. Con Pizzarotti restano così in 18, Nuzzo e Savani invece si sono andati a sedere con i 12 rappresentanti dell’opposizione.
A questo punto sarà interessante capire cosa dirà Beppe Grillo. Il comico genovese non può più esimersi da prendere una posizione. Se Grillo si schierasse con i dissidenti lascerebbe campo libero ad un Pizzarotti “vittima” e ad una sua eventuale lista civica alle prossime amministrative. Se invece vietasse l’uso del simbolo ai dissidenti tradirebbe coloro che incarnano il programma elettorale con cui i grillini hanno conquistato la loro prima roccaforte.
Insomma la scissione di Grillo non è un problema solo teatrale.
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