Sicilia, ex cuffariani nel Pd? Raciti congela il tesseramento
Il segretario regionale dei dem parla di "anomalie" e chiede ai garanti di verificare "tessera per tessera, in modo inflessibile". Il caso dopo le dichiarazioni dell'ex presidente della Regione appena scarcerato
La polemica era esplosa ieri, con le dichiarazioni dell'ex governatore siciliano Totò Cuffaro, che aveva detto che i suoi voti erano finiti in gran parte nel Pd, e con l'attacco dell'ex capogruppo alla Camera Roberto Speranza che aveva chiesto "chiarezza" sul tesseramento. "Mi pare del tutto evidente - dice Raciti all'Huffington post - che in molti cercano di fare del Pd un partito non ben definito nei confini e nell’identità. Insomma un contenitore nel quale ricollocare ceto politico perché tanto c'è spazio. Glielo dico con molta nettezza che chi, anche nel Pd siciliano, gioca su questa ambiguità finisce per giocare col fuoco". Sullo sfondo uno scontro fra il segretario e Davide Faraone, colonnello di Renzi in Sicilia e fautore dell'allargamento del partito alle aree moderate, un'operazione che nei mesi scorsi ha fatto entrare nel Pd ex cuffariani e lombardiani.
"Il cambiamento di Renzi fa paura". Replica a muso duro il presidente del Pd siciliano, Giuseppe Bruno, legato a Faraone: "Il fatto che Cuffaro si inventi questa storia del tesseramento dei suoi uomini nel Pd, facendo cosi da assist alle parole del segretario Fausto Raciti, è la conferma di come in Sicilia il cambiamento di Renzi faccia paura e si stia cercando di restaurare il vecchio sistema consociativo e di potere che da Totò Cuffaro portava a Vladimiro Crisafulli, Antonello Cracolici e Lillo Speziale".
La cuffariana: io ho detto no al Pd. "Caro Guerini mi chiamo Giusi Savarino, sono stata più volte eletta deputato regionale, sono una cattolica moderata e sono cresciuta nella sinistra DC di Don Sturzo, La Pira e De Mita, come Renzi e, in quegli stessi anni, sono stata cuffariana
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