Unioni Civili: il Movimento 5 stelle lascia libertà di coscienza sul voto
Sul voto alle Unioni Civili Beppe Grillo lascia ai suoi libertà di coscienza
Unioni Civili: “Nella legge Cirinnà “e’ prevista la “stepchild adoption” per le coppie omosessuali. Questo èil punto in cui le sensibilita’ di elettori, iscritti e portavoce M5S sono varie per questioni di coscienza. In seguito alle tante richieste da parte di elettori, iscritti e portavoce M5S su questo tema etico si lascia libertà di coscienza ai portavoce M5S al Senato sulle votazioni agli emendamenti della legge Cirinnà e alla legge nel suo complesso anche se modificata dagli emendamenti”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog lasciando quindi ai suoi senatori libertà di coscienza sul voto alla legge Cirinnà.
UNIONI CIVILI E MOVIMENTO 5 STELLE
Un cambio di rotta deciso, visto che negli ultimi tempi invece i senatori del Movimento 5 stelle avevano dichiarato che avrebbero votato la legge sulle Unioni Civili, a patto che non fosse cambiata per niente. E un grattacapo per il governo, che ora potrebbe avere qualche problema a garantire il passaggio della legge al Senato, dove attualmente è in discussione. Beppe Grillo scarica la decisione sulle spalle (e le richieste) di elettori, senatori e simpatizzanti, togliendosi dalle mani una doppia patata bollente: scontentare con le Unioni Civili i cattolici, i cui voti fanno gola a tutti, e “aiutare” il governo a far passare una legge chiave per Matteo Renzi. Cosa decideranno i senatori 5 stelle?
UNIONI CIVILI, LA LORENZIN APPLAUDE GRILLO
“Il fatto che anche Grillo abbia deciso per la libertà di coscienza dei parlamentari 5 Stelle sul disegno di legge Cirinnà sulle Unioni Civili, è una vittoria di tutti quelli che abbiamo auspicato, e io l’ho fatto con tutte le ragioni del caso, l’apertura di una discussione franca e sincera sulle possibili conseguenze nefaste di norme che non tutelano le donne e i diritti dei nascituri”. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in apertura di un convegno al Campus Biomedico di Roma. “Non ci siamo accorti che dietro a una parola straniera, stepchild, non ci sono tutele per i bambini, ma si da’ il via a pratiche di maternita’ surrogata, cioe’ all’utero in affitto. Le donne – ha aggiunto – sono diventate un forno che si accende per far cuocere una torta, la torta di un altro, che quando la torta e’ cresciuta al punto giusto, spegne il forno, prende la torta e la porta via. E l’ultimo baluardo è quello di costringere le madri a vendere i propri figli. Oggi e’ la giornata della vita e, a maggior ragione, ribadisco che bisogna tutelare i bambini e le madri. Per questo, ribadisco che e’ necessario fare una riflessione seria tra donne all’interno dei gruppi parlamentari”, ha concluso il ministro
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