giovedì 4 febbraio 2016

Balzani, il vizietto assenteista della candidata a Milano

Poco presente a riunioni e Giunte notturne. E da eurodeputata Pd solo nel 71% delle sedute era a Strasburgo. Peggio di Salvini. Gli assessori storcono il naso.

04 Febbraio 2016
Francesca Balzani.
(© Imagoeconomica) Francesca Balzani.
C'è una ragione se sei assessori della Giunta di Giuliano Pisapia, da Carmela Rozza a Franco D'Alfonso, appoggiano Giuseppe Sala alle primarie per il centrosinistra di Milano del 7 febbraio 2016.
Il motivo è legato alla poca partecipazione che l'assessore al Bilancio (e poi vice sindaco nel 2015) Francesca Balzani avrebbe avuto in questi due anni e mezzo di mandato alle riunioni formali e informali dell'amministrazione di Palazzo Marino: insieme con la Rozza e D'Alfonso ci sono Pierfrancesco Maran, Chiara Bisconti, Marco Granelli e Cristina Tajani.
MA COME, PROPRIO IL BILANCIO? Del resto basta andare a controllare le delibere di Giunta sull'Albo pretorio del Comune per scoprire che sin dal 2013 - l'ex assessore di Genova diventò assessore nel marzo di quell'anno - non ha partecipato a diverse Giunte relative proprio al Bilancio, il settore di sua competenza.
M4, NON VOTÒ CONTRO IL GOVERNO. Fa scuola, con annesse polemiche, il caso del voto per la M4, la metropolitana che arriverà fino a Lorenteggio, quando decise di non votare.
Lo spiegò così: «Non ho preso parte al voto su M4 per una ragione molto semplice, strettamente legata al mio personale modo di intendere il mio impegno quotidiano. Sono entrata a far parte di questa Amministrazione solo l’anno scorso cioè troppo tardi per poter partecipare in maniera costruttiva a questa importantissima scelta».
Affermazione che risultò stonata tra diversi assessori che speravano che Pisapia decidesse di andare allo scontro con il governo sul project financing di questa infrastruttura cittadina. 

Non si è mai fatta vedere ai meeting serali lontani dai riflettori

Pierfrancesco Majorino e Francesca Balzani.
(© Imagoeconomica) Pierfrancesco Majorino e Francesca Balzani.
Non solo.
Durante la Giunta Pisapia si sono svolti spesso meetingserali lontani dai riflettori, le 'vere Giunte' dove si decidevano le azioni politiche da intraprendere: anche qui diversi assessori hanno spesso lamentato la mancata presenza della Balzani che non si sarebbe mai fatta vedere.
C'è poi un fatto che bisogna tenere a mente.
All'inizio del suo incarico, dopo l'addio di Bruno Tabacci, l'attuale candidata di Pisapia alle primarie era anche europarlamentare del Partito democratico a Strasburgo.
Lo è stata dal 2009 al 2014, ma anche qui non ha spiccato certo per la partecipazione.
IN EUROPA PEGGIO DI SALVINI. Nella classifica stilata da Votewatch, la cui autenticità è stata confermata dallo stesso parlamento europeo come riportò pure Il Fatto Quotidiano nell'aprile del 2014, si posizionò al 21esimo posto tra i più assenteisti (71,4% di presenze), facendo peggio persino di Matteo Salvini (76,91%), il leader della Lega Nord, spesso accusato di non essere mai presente tra i banchi di Strasburgo dai colleghi di opposizione.
ERA 695ESIMA PER PRODUTTIVITÀ. A questo si aggiunga che un altro sito di rilevazione dei lavori europarlamentari, Mepranking.eu, la posizionò 695esima per attività prodotta: Iva Zanicchi era al 93esimo posto.

Le tasse pagate in Belgio e la residenza a Milano da fine 2015

Giuliano Pisapia e Francesca Balzani.
(© Imagoeconomica) Giuliano Pisapia e Francesca Balzani.
Fu un caso, quello dell'assenteismo delle europarlamentari donne, che riportò anche il Repubblica.itin una galleria fotografica.
Certo, la Balzani è stata relatrice sul bilancio di Strasburgo, per 12 volte in cinque anni, ma questo non influisce e non cambia il fatto che sia stata poco presente durante il suo mandato da eurodeputato.
DICHIARATI APPENA 217 EURO. La discesa in politica nel 2007 nella Giunta genovese di Marta Vincenzi ha cambiato la vita dell'avvocato tributarista dello studio legale Tundo: il titolare è il marito Francesco Tundo.
Sul sito dello studio legale c'è ancora il suo profilo.
Nel 2008 la dichiarazione dei redditi al Comune di Genova fu di 188.409 mila euro.
L'ultima del 2015, pubblicata sul sito del Comune di Milano, è di appena 217 euro.
Ma non rispecchia il suo reddito reale, perché le imposte sono state pagate in Belgio, secondo il regolamento Ue.
Il 23 dicembre del 2015 è diventata cittadina di Milano. Dal prossimo anno quindi le cose cambieranno.

Twitter @ARoldering

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