Sulle unioni civili Grillo ci ripensa e su Twitter si scatena la bufera #dietrofrontM5S
Il dietrofront del leader del Movimento spiazza la base, ma i senatori rispondono: “#IoVotoSì”
Dopo aver sempre dichiarato di essere favorevole al ddl Cirinnà sulle unioni civili e di essere disposto a votarlo se non ci fossero state modifiche, oggi il Movimento 5 stelle ha fatto un passo indietro.
In un post pubblicato su blog di Grillo, il leader pentastellato cambia la linea dell’intero movimento lasciando libertà di coscienza ai parlamentari pentastellati e, di fatto, stralciando il voto online avvenuto nell’ottobre 2014 perché, si legge, “non era presente alcun accenno alle adozioni e gli iscritti del M5S non hanno potuto dibattere su questo argomento specifico”.
E’ dunque questo il motivo del cambio di strategia di Grillo? Non proprio, perché in tal caso ci sarebbe stata una nuova votazione online. E invece no, spiega ancora Grillo dal blog, perché “su un tema etico di questa portata i portavoce M5S al Senato possono comunque, in base ai dettami della loro coscienza, votare in maniera difforme dal gruppo qualunque sia il risultato delle votazioni”.
Insomma, tutto da rifare e proprio nei giorni più delicati della discussione a Palazzo Madama. La delusione e la sopresa è stata tale che nel giro di pochi minuti la rete si è scagliata contro Grillo. Ne è nato un hashtag che ha raccolto la rabbia della base e l’ironia degli avversari: #dietrofrontM5s.
Il dietrofront di Grillo è stato talmente evidente che una delle immagini più twittate di questo pomeriggio è stato lo screenshot del tweet di Grillo del 2012 in cui il leader pentastellato chiedeva il matrimonio gay e accusava gli avversari. Dello stesso tenore è anche il post che la deputata M5S Mirella Liuzzi è andata a ripescare. “La mia libertà di coscienza – scrive in evidente polemica con il nuovo post pubblicato – continua a essere qui”.
All’ondata di critiche ha provato a porre un freno il senatore 5stelle Alberto Airola. Sul suo account Twitter ha fatto sapere che non tradirà la linea finora seguita a favore della legge e della “stepchild adoption”.
L’iniziativa di Airola è stata seguita da almeno altri dieci colleghi senatori e alcuni deputati. C’è chi, come Taverna, cita alcuni versi sull’amore di Sant’Agostino. E chi, come Scibona, motiva la dichiarazione con un messaggio: “Non si svendono i diritti, a maggior ragione quelli dei bambini”. Ma ora l’approvazione della legge sembra sempre più lontana. Addirittura il ministro Alfano ha definito il nuovo scenario, che potrebbe portare anche al naufragio dell’intera legge, “molto interessante”.
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