I Casamonica in più di 30 case del Comune (a canoni agevolati). Si tratta di appartamenti modesti per dimensioni e collocazione che sarebbero finiti a qualche parente, moglie o amico della famiglia negli anni passati
Il Corriere della Sera Roma ha pubblicato oggi un articolo a firma di Erica Dellacasa in cui si parla di alloggi popolari romani assegnati a famiglie imparentate con i Casamonica, recentemente protagonisti del funerale e spesso accostati nelle cronache e nelle indagini a personaggi mafiosi che operano nella Capitale. Si parla di trenta o quaranta appartamenti dati alla famiglia:
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In zone periferiche (Spinaceto) ma anche in altre considerate più alla moda, come il Pigneto. Ma non solo: dal Pigneto, le case date ai Casamonica sarebbero sparse per tutta la zona della Casilina, che poi corre parallela alla Tuscolana, cioè la strada percorsa dal clan per trasportare il feretro di «zio Vittorio» fino alla parrocchia dei funerali, in piazza Don Bosco. La sensazione che si tratti di qualcosa in più di un sospetto in Campidoglio dev’essere forte: perché Esposito ha già trattato l’argomento sia con il vicesindaco, il parlamentare Marco Causi, sia con il magistrato e ora assessore alla Legalità, Alfonso Sabella.E la decisione è stata presa: fare partire verifiche «mirate» all’interno del patrimonio immobiliare del Comune. «Non mi stupirei se trovassi qualcuno dei Casamonica in case da sessanta metri quadrati e con la Ferrari in garage», allarga le braccia il senatore «prestato» alla giunta di Roma. Del resto, a lui, una storia simile a questa è già capitata: perché a Ostia — Municipio col presidente Andrea Tassone arrestato nel secondo filone di Mafia Capitale, con Esposito nominato commissario di zona dal Pd — là, dunque, gli Spada gestivano un locale da circa di dieci anni. E indovinate di chi era la proprietà dello stabile?
LA STORIA DELLE CASE POPOLARI AI CASAMONICA
“Io ho ricevuto segnalazioni sulla presenza dei Casamonica nelle case comunali anche oggi e questo indica che la gente si fida dell’amministrazione Marino. Non c’è una stima precisa, i numeri se li inventano i giornali: saranno 30-40-60-80… Quando ce li avremo li annunceremo. Il punto non è questo. Il punto è che bisogna fare la radiografia dei Casamonica. Ho chiaro il lavoro impiantato dal bravo assessore Danese, ma accanto a questo ora dobbiamo mettere nel centro del mirino il clan e lo faremo a partire da domani. L’esperienza di Ostia fatta con l’assessore Sabella, va replicata. Dobbiamo rispondere alle emergenze”, ha detto oggi l’assessore ai Trasporti di Roma Stefano Esposito, che era anche citato nell’articolo del Corriere della Sera. “Abbiamo avviato già da mesi una verifica sulla legittimità nelle assegnazioni delle case del Comune a Roma. Ho dato mandato ai vigili e polizia locale di iniziare gli accertamenti e se ci saranno motivi per revocare le assegnazioni le revocheremo”, dice all’Adnkronos l’assessore alla Legalità di Roma Alfonso Sabella commentando quanto riportato dalla stampa su una quarantina di immobili del Comune che sarebbero stati assegnati ai Casamonica. “Ben venga il controllo delle case del comune di Roma assegnate ai Casamonica, ma quanti sono attualmente gli immobili pubblici affittati a partiti o a singoli politici, e quanti famiglie come i Casamonica ne beneficiano?”, dichiara invece, in una nota, Stefano Pedica, membro della direzione del Pd. “Bisogna rendere trasparenti le modalita’ di assegnazione degli alloggi pubblici, specie quelli del comune di Roma – sottolinea Pedica – e per farlo occorre avere un’idea chiara di chi oggi ancora ne usufruisce. E’ necessario capire quanti sono i partiti e i politici che ancora oggi occupano a scrocco o per importi ridicoli immobili di proprieta’ dell’Ater o di altri enti pubblici. La politica dimostri veramente che i tempi sono cambiati e rinunci alle ‘regalie’ della prima e della seconda Repubblica. Il censimento deve partire da Roma perché la politica romana tutta con queste regalie ha creato quel buco di bilancio che oggi Marino con difficoltà sta tappando. La Capitale dia il buon esempio a tutto il Paese – conclude Pedica – solo cosi’ potra’ dire di aver imboccato la strada del rigore”.
LE VERIFICHE DEL LUGLIO SCORSO
Il Campidoglio ha deciso di rafforzare la propria task force – costituita dal vicesindaco e assessore al Bilancio Marco Causi, dall`assessora alle Politiche sociali, Casa ed Emergenza abitativa Francesca Danese e dall`assessore alla Legalità e Trasparenza Alfonso Sabella – incaricata di effettuare i controlli sul patrimonio immobiliare comunale sull`intero territorio di Roma Capitale, per verificare la sussistenza dei requisiti per l`assegnazione di un alloggio o di un locale a canoni agevolati. Questa attività, si legge in una nota che non cita espressamente il caso Casamonica, è condotta con l`ausilio di un apposito nucleo di Polizia Locale di Roma Capitale, che verrà ulteriormente rafforzato, e all`interno di un protocollo d`intesa con la Guardia di Finanza a cui è stata avanzata la richiesta di una collaborazione ancora più stringente, per effettuare i necessari controlli sui patrimoni delle famiglie assegnatarie. I primi risultati di questo capillare lavoro sono già arrivati: le verifiche hanno già individuato 743 occupanti di case pubbliche sprovvisti dei titoli per abitarle perché occupanti abusivi, oppure proprietari di immobili o con redditi superiori ai limiti, come era stato comunicato dall’ufficio nel luglio scorso. Si tratta di 320 alloggi di proprietà dell`Amministrazione capitolina e di 423 alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica), per i quali si è concluso il procedimento amministrativo previsto dall`ordinamento giuridico, dopo il quale scattano le procedure di sgombero. Il dossier è a disposizione delle autorità inquirenti. E proprio grazie a queste operazioni di recupero è stato possibile, parallelamente, intensificare il ritmo di assegnazione di alloggi popolari a chi davvero ne ha diritto. Inoltre, molti stabili sequestrati alle cosche, negli stessi mesi sono stati assegnati al Comune e prontamente destinati a progetti di pubblica utilità. Si tratta di un lavoro complesso, vista la mole del patrimonio immobiliare comunale destinato all`edilizia residenziale pubblica, che l`amministrazione capitolina intende portare a termine con trasparenza, imparzialità e perseveranza, proprio per restituire giustizia sociale e parità di opportunità a tutti i cittadini meno fortunati.
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